Didimo Chierico: ritratto di Diego Fusaro da giovane

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-09-04

Ovvero di quando Diego Fusaro girava su Usenet litigando con gli avventori, cercava traduttori gratis (perché era troppo impegnato) e insultava gli utenti che si beccavano i dialer dai banner del suo sito dove copiava frasi di altri utenti

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C’era un tempo in cui Diego Fusaro non era ancora il campione dei rossobruni e il difensore dell’identità (sessuale, culturale) e sovranità (monetaria, nazionale) contro l’avanzata del mondialismo. In quel tempo, all’inizio degli anni Duemila, Diego Fusaro era uno studente di filosofia, autore di un sito dedicato alla Filosofia e i suoi Eroi, la versione digitale dei manuali di filosofia del liceo oppure – come lo ha definito qualche tempo fa Raffaele Alberto Ventura – “una galleria di santini animata da una visione schematica della storia del pensiero”.

Quando Diego Fusaro insultava mezza Internet su Usenet

In quel tempo Fusaro non era il fustigatore dei costumi degli studenti Erasmus e per ovvie ragioni non imperversava su Twitter (che non esisteva) o nei talk show. Non aveva ancora dato alle stampe il suo primo libro e non si preoccupava ancora di difendere la gioventù e la famiglia dai pericoli del Gender chiedendo ad esempio il ritorno della leva obbligatoria. All’epoca Fusaro era noto sull’Internet con i nickname dietro i quali imperversava su vari gruppi di discussione legati alla filosofia.
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Il suo alias principale era Didimo Chierico (dal nome del protagonista di uno scritto di Ugo Foscolo) ma utilizzava anche quello di Pensiero Debole (in omaggio a Gianni Vattimo). La cifra stilistica di Fusaro, questo entusiasta scolaro della filosofia, era quella di avere il butthurt facile e di passare altrettanto facilmente agli insulti nei confronti degli utenti.

Al di là del bene e del dialler

Fusaro già all’epoca si vantava di guadagnare con i banner del sito ma aveva qualche problemino con i dialler, quei programmini che ai tempi delle 56k facevano levitare il conto della bolletta telefonica. A chi gli faceva notare il problema Fusaro rispondeva così

stai all’occhio, io so più cose di quel che immagini sul tuo conto… so come ti chiami, di che ti occupi, e tutto il resto, la versione Microsoft Outlook Express che usi (6.00.2800.1123). ora non ti conviene farmi girare i coglioni, sennò ti sputtano sulla home page del mio sito (=1600 visite al giorno) e ti sputtano a vita, sai brutto pezzettino di merda mal cagato?  quindi fai attenzione, giocare col fuoco è rischioso. avvertito.

Mentre in privato si dilettava ad insultare utenti di origine ebraica scrivendo cose come “di voi ebrei e del vostro fantomatico dio in nome del quale uccidere e sentirsi superiori me ne infischio”.


Il motivo di cotanti insulti? A quanto pare Fusaro stava cercando traduttori e traduttrici dal francese disposti a lavorare per lui #ovviamentegratis. In realtà, confessa ad un certo punto, lui potrebbe benissimo tradurre tutto da solo, ma a causa del suoi molteplici impegni non ne ha il tempo.
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A volte adottava il nickname “Marxiano” per poter meglio insultare qualche utente che aveva avuto la sorte di incrociarlo nei meandri del Web.
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Alla luce delle posizioni odierne del filosofo torinese fa sorridere rileggere oggi dell’eroica resistenza di Fusaro/Didimo Chierico contro “le squadracce fasciste”, l’ideologia nazi-fascista e tutti coloro “che in nome di Dio e del Duce” vogliono imporre la moderazione nei newsgroup e “picchiare i comunistacci” come lui.

Diego Fusaro “filosofo copia-incolla”

In altri casi, colto sul fatto per aver copiato gli interventi di alcuni utenti del newsgroup it.cultura.filosofia e averli utilizzati sul suo sito Fusaro ha fatto finta di cadere dalle nuvole. A chi lo accusava di essere “un filosofo copia-incolla” invece ha preferito non rispondere.
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Fusaro insomma era (è?) un giovane di belle speranze che si è gettato a capofitto nell’Internet. Dal tempo in cui accusava i fascisti di volerlo censurare perché “comunista” è molto cambiato visto che va a braccetto con quelli di Casa Pound. Ma nel profondo è rimasto sempre lo stesso: il bullo da tastiera di Usenet ha solo un’audience più vasta e ora può parlare dei complotti demo-pluto-giudaici direttamente in televisione.

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