Defend Europe e Generazione Identitaria: la nave anti-ONG pronta a bloccare i migranti

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-07-13

La barca servirà a «bloccare le barche dei clandestini impedendogli di toccare le coste italiane fin quando la guardia costiera libica non verrà a prenderseli per riportarli indietro». È stata affittata con un crowdfunding prima su Paypal e poi su wesearch.org

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La nave si chiama C-Star, ha attraversato ieri il Canale di Suez diretta a Catania. È stata affittata da Generazione Identitaria, movimento di destra nato in Francia e arrivato in Italia, nell’ambito di un progetto chiamato Defend Europe. La barca servirà a «bloccare le barche dei clandestini impedendogli di toccare le coste italiane fin quando la guardia costiera libica non verrà a prenderseli per riportarli indietro». È stata affittata con un crowdfunding prima su Paypal e poi su wesearch.org. 

Defend Europe e Generazione Identitaria

«Generazione Identitaria lancia una missione di soccorso europea sul Mediterraneo. Al fine di difendere l’Europa, noi vogliamo ricacciare le navi-trafficanti delle cosidette ONG “umanitarie” dalla costa italiana. Per fare ciò, abbiamo bisogno del vostro supporto! Aiutateci ad organizzare navi, assemblare una squadra e a raccogliere tutte le informazioni necessarie. Noi dipendiamo anche dal vostro supporto finanziario. Al contrario delle cosidette ONG “umanitarie” non siamo foraggiati dalla lobby immigrazionista», scrivevano sulla loro pagina Facebook nel maggio scorso, quando l’iniziativa era ancora in fase di lancio.

La campagna ha portato alla fine fondi per 140mila euro che hanno permesso di affittare a Gibuti la nave C-Star che salperà poi da Catania nei prossimi giorni. Lorenzo Fiato, milanese di 23 anni, studente di scienze politiche, portavoce italiano del movimento, dice a Repubblica che «Lì, saliranno i partecipanti alla spedizione, attivisti del nostro movimento provenienti dai diversi paesi per poi spostarci al largo della Libia. Per bloccare le navi dei migranti: ma anche monitorare le attività delle Ong e riportare eventuali attività illecite. Sì, intendiamo denunciarle se spengono il transponder. O se entrano in acque territoriali libiche. E naturalmente se avranno contatti illeciti con gli scafisti».

La C-Star e Defend Europe

Quelli di Generazione Identitaria e il loro progetto Defend Europe sono finite nelle cronache nel maggio scorso quando, insieme ai loro “compagni” austriaci, hanno tentato di bloccare la nave “Aquarius” di Sos Mediterranée e hanno impedito che lasciasse il molo. La Capitaneria di porto ha fatto intervenire una motovedetta che ha accompagnato a terra la barca degli “attivisti”, che dopo essere stati identificati, si sono allontanati, permettendo alla nave di svolgere la sua attività e salpare.

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L’annuncio della campagna di raccolta fondi per la nave C-Star di Generazione Identitaria – Defend Europe (da Facebook)

La zona in cui Generazione Identitaria intende operare è tutt’ora teatro di scontri tra la Guardia Costiera libica e gli scafisti: si spara spesso, le pallottole volano ma a quanto pare questo non preoccupa gli “attivisti” di Defend Europe. Loro dicono che sulla nave non ci saranno armi, anche se molti dei loro “compagni” sostengono di aver avuto un’educazione militare e quindi di poter far fronte alle emergenze.  «Non impediremo i salvataggi di esseri umani. Se vedremo persone in difficoltà, ci attiveremo per aiutarle. Ma una volta salvati, li riporteremo indietro», dicono.

La nave anti-ONG dell’estrema destra

L’equipaggio della C-Star sarà composto da professionisti. «Al timone un ufficiale della Marina in congedo, Gianmarco Concas, autore di Ri-Generazione Identitaria,un libro-manifesto. Con lui un ufficiale austriaco, due agenti di sicurezza, un equipaggio professionista e gli attivisti di GI», scrive il Fatto. E naturalmente dicono di non essere né di destra né di sinistra: «Prima vi dissociate ufficialmente dall’etichetta “far right”, meglio sarà per tutti, simpatizzanti, militanti e movimento. GID è nata per andare oltre i recinti ideologici, oltre la dicotomia DX/SX, oltre il divide et impera», scrive Danny in un commento su Facebook.
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Negli status su Facebook però, tra Piano Kalergi, cooperative e Partito Democratico cattivo, sembra di sentire un ritornello già ascoltato:

Sapete quanta gente, bene o male, porta a casa la minestra grazie al lavoro delle #ONG, delle cooperative dell’accoglienza e del gigantesco “sistema parallelo” correlato al Partito Democratico? Moltissime: parliamo di milioni di persone. Milioni di persone che mangiano, campano, e mandano i figli a scuola grazie alle #ONG, al #PD e al meccanismo della Grande Sostituzione. Non pensate che l’interesse sia solo di pochi ricchi.
Dunque che fare? Avere la botte piena e la moglie ubriaca non è possibile. Quando si “combatte” bisogna razionalizzare che molta gente, nel campo avverso, soffrirà per la nostra giusta reazione di difesa. La lotta per la difesa dell’identità non prescinde dalla sofferenza e dalla caduta in disgrazia e sul lastrico di milioni di italiani ed europei, questo lo si sappia fin d’ora. Ma la vita, la lotta, non fanno sconti. Combattere significa commisurare i nostri interessi a quelli del nemico. Le “soluzioni per tutti” esistono solo nel mondo delle favole. Facciamo ogni giorno un esame di coscienza e chiediamoci se davvero la nostra Identità valga più di ogni altra cosa.
Noi pensiamo di si, e per questo andiamo avanti a qualsiasi costo, perché crediamo che alla fine i benefici saranno superiori ai mali.

Ora la nave è salpata e l’obiettivo è fissato. La battaglia navale è cominciata.

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