Il DEF svela: il governo gialloverde ci costa 133 miliardi

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La versione definitiva del Documento di economia e finanza svela fino in fondo le conseguenze sui conti pubblici dell’ultima manovra voluta dal governo giallo-verde

Sono 133 miliardi di maggiori spese nel triennio: una bazzecola, anche considerando che novantaquattro sono a carico di tre voci: pensioni, reddito di cittadinanza, ammortizzatori sociali. Alessandro Barbera sulla Stampa oggi scrive che la versione definitiva del Documento di economia e finanza svela fino in fondo le conseguenze sui conti pubblici dell’ultima manovra voluta dal governo giallo-verde.



Nei prossimi tre anni la spesa per sussidi sale di quasi cento miliardi, solo in parte coperti – e solo dal 2020 – con gli aumenti Iva che il governo ha messo a bilancio e però promette di non introdurre. Questa enorme contraddizione verrà a galla a ottobre, quando occorrerà mettere a punto la Finanziaria per il 2020. Lo scrive esplicitamente il ministro Giovanni Tria nella prefazione al Documento: «Il profilo delineato per l’indebitamento netto richiederà l’individuazione di coperture di notevole entità». Al Tesoro si parla già di quaranta miliardi, euro più, euro meno.



Tria conferma l’avvertimento fatto a voce ai due partiti della maggioranza: «La legislazione fiscale viene per ora confermata nell’attesa di definire le misure alternative di copertura e di riforma fiscale». Se il governo reggerà l’urto delle elezioni europee, per salvare i conti e coprire le nuove spese avrà tre strade: o aumentare l’Iva almeno su alcune fasce di prodotti, o abolire il bonus da 80 euro introdotto dal governo Renzi, o fare altro deficit andando allo scontro con la Commissione europea.

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