Elio Germano ha vinto il suo quarto David di Donatello come “miglior attore protagonista” per l’interpretazion del film “Volevo nascondermi”, la pellicola diretta da Giorgio Diritti che si incentra sulla storia e sulla vita del pittore e scultore Antonio Ligabue. Un premio che arriva al termine dell’anno più duro per tutti, anche per tutte le persone che lavorano nel mondo dello spettacolo. Operatori, costumisti, fonici, sceneggiatori, registi, direttori della fotografia, impiantisti, runner e attori che a causa della pandemia e delle restrizioni per motivi sanitari, hanno visto sospeso il loro lavoro per moltissimo tempo. Ed è proprio a loro che l’attore romano ha voluto dedicare questo riconoscimento.
Bravissimo Elio Germano ,David di Donatello 2021
pic.twitter.com/lMBMpQGqzW — leda efrati (@ledaefrati) May 11, 2021
Un premio che, come detto, arriva al termine dell’anno più difficile – dal secondo dopoguerra ad oggi – anche per il mondo del cinema e del teatro (ma anche per la musica dal vivo) in tutte le sue sfaccettature. Perché a essere penalizzati da quanto accaduto non sono stati solamente gli attori protagonisti, quelli che appaiono al centro della scena e fungono da output visivo nei confronti dello spettatore. Alle loro spalle, infatti, c’è un mondo di lavoratori rimasti fermi, bloccati e impossibilitati nel proseguire il proprio lavoro.
Ed Elio Germano ha voluto dedicare a loro questa statuetta – la quarta dopo quelle conquistate, sempre come miglior attore protagonista, con Mio fratello è figlio unico, La nostra vita e Il giovane favoloso negli anni passati -, dopo un lungo periodo di sofferenza. Con la speranza che, con il calo dei contagi e con una pandemia che sembra finalmente allentare la sua morsa sul nostro Paese, si possa tornare a una parvenza di normalità di cui tutti noi abbiamo bisogno.
(foto: da pagina Facebook David di Donatello)