Decreto Genova, mancano le coperture

Categorie: Economia, Fact checking

Il provvedimento fermo negli uffici della Ragioneria dello Stato. Assente anche la relazione tecnica. Dopo la bollinatura la parola al Quirinale

Per il decreto Genova la storia si ripete. Come per il Decreto Dignità, il testo non è ancora stato bollinato dalla Ragioneria Generale dello Stato perché mancano le coperture.



Decreto Genova, mancano le coperture

L’agenzia di stampa Radiocor scrive che l’ordinario processo di verifica affidato all’organo del MEF che deve attestare la presenza di copertura finanziaria nei provvedimenti di spesa (ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione) è attualmente in corso, ma anche che nell’esame degli ultimi giorni sul testo inviato dalla presidenza del Consiglio è emersa – oltre che l’assenza della relazione tecnica – la mancanza di copertura su molti articoli, dalla ricostruzione del ponte alle misure economiche per il rilancio di Genova. La RGS invierà oggi una nota di risposta in cui suggerirà possibili coperture (fondi da utilizzare o tagli di spese) ma spetterà comunque alle singole amministrazioni proponenti (Ministeri o Palazzo Chigi) proporre poi la specifica copertura. Quindi ci vorrà prima tempo, perché dopo l’ok deve arrivare la bollinatura della Ragioneria prima che il decreto approdi al Quirinale.

La ricostruzione del crollo di Genova (La Repubblica, 15 agosto 2018)

Alla mancanza di coperture nel decreto per Genova aveva alluso l’assessore ai Lavori pubblici della Regione Liguria, Giacomo Giampedrone, all’epoca presente insieme al governatore Giovanni Toti all’incontro col premier Giuseppe Conte, il 18 settembre a Palazzo Chigi: Il decreto Genova deve avere la copertura finanziaria e al tavolo a Roma il Mef non c’era, quindi attendiamo fiduciosi che ci sia il decreto con la copertura necessaria”. “Se io faccio una legge o un provvedimento mi devo assicurare che ci sia il finanziamento – aggiunge l’assessore – Noi a spanne abbiamo calcolato 120-130 milioni di euro inclusa la zona franca urbana per coprire un periodo di emergenza di 12 mesi. Queste cifre bisogna trovarle e metterle. La scorsa settimana abbiamo visto un’ulteriore bozza, ma anche lì non si parla di cifre né coperture, a parte 21 milioni di euro chiesti da noi per il trasporto pubblico locale“.



Il testo del decreto

L’agenzia di stampa ANSA ha fornito alcune anticipazioni sull’ultima bozza. All’articolo 1 comma 5 si legge che “il Commissario straordinario opera in deroga ad ogni disposizione di legge extrapenale, fatto salvo il rispetto dei vincoli inderogabili derivanti dall’appartenenza all’Unione europea”. Il termine “extrapenale” non era presente in precedenti bozze circolate e delimita meglio il perimetro delle deroghe del commissario, che ovviamente non possono superare le norme penali: un aspetto che però andava esplicitato. Allo stesso articolo è stato poi introdotto un nuovo comma, il numero 7, che di fatto taglia fuori Autostrade per l’Italia e, stando a questa formulazione, anche altri concessionari autostradali dalla ricostruzione del ponte, che dovrà essere affidata, si legge nel testo, “ad una società che non abbia alcuna partecipazione, diretta o indiretta, in società concessionarie di strade a pedaggio, ovvero sia da queste ultime controllata o, comunque, ad esse collegata”.

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