Davvero le otturazioni al mercurio causano la sclerosi multipla?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2016-12-19

Ieri le Iene ci hanno terrorizzato spiegandoci che le otturazioni al mercurio, quelle grigie che in molti hanno in bocca dopo una carie, sono altamente tossiche e possono addirittura causare la sclerosi multipla. In realtà fermo restando che il mercurio è tossico non esistono prove scientifiche di quest’affermazione, e quindi prima di correre a farsi rimuovere le otturazioni forse è meglio informarsi bene

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Ieri sera alle Iene Corrado Pasca ha tirato fuori una vecchia storia del giornalismo che fa servizio pubblico e informazione sulle pratiche mediche: quella delle otturazioni “al mercurio”. Sono tossiche? Causano malattie terribili e invalidanti come la Sclerosi Multipla? E qual è la soluzione migliore per rimuoverle? L’argomento per la verità non è proprio recente, nel 1997 e successivamente nel 2002 se ne era occupata Sabrina Giannini per Report in due servizi dal titolo “Il dente avvelenato” che avevano come argomento proprio gli amalgami al mercurio (che vengono generalmente chiamati amalgami d’argento) e le loro conseguenze medico-sanitarie.

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Fonte: Flikr.com

Il problema ricorrente delle otturazioni

La stessa Giannini era tornata sulla questione due anni fa in questo articolo pubblicato sul Corriere della Sera dove oltre a ribadire la pericolosità e la tossicità del mercurio presente nelle bocche di molti italiani ricorda en passant che non ci sono studi scientifici che provino la correlazione tra la presenza di otturazioni dentarie con amalgami a base di mercurio e l’insorgere di patologie molto gravi come la Sclerosi Multipla. Invece in quelle puntate di Report, così come nel servizio delle Iene si parla molto del fatto che la semplice rimozione delle otturazioni abbia apportato incredibili benefici ai pazienti che non hanno più esperito i sintomi della malattia. Ma di cosa stiamo parlando quando parliamo di otturazioni “al mercurio”? Si tratta, come è facile intuire, di quelle otturazioni grigiastre che vengono fatte quando un dente è cariato che sono composte da una lega che contiene una percentuale variabile di mercurio come componente principale e altri metalli come argento e rame. Il problema è, come sappiamo tutti, che il mercurio è una sostanza altamente tossica e quindi da diversi anni molti pazienti e molti dentisti hanno iniziato a sollevare dubbi circa la sicurezza di questo tipo di otturazioni. La preoccupazione principale è che nel corso della vita queste otturazioni (che possono durare fino a 20 anni) possano rilasciare mercurio nell’organismo, soprattutto quando le otturazioni vengono a contatto con sostanze o bevante calde (e quindi, spiegano, rilasciare vapori di mercurio o liquefarsi parzialmente). Va però detto che non esistono evidenze scientifiche in grado di stabilire in maniera univoca una correlazione tra amalgami al mercurio e Sclerosi Multipla o con la comparsa di altre malattie autoimmuni. ad esempio la FDA, il massimo organismo sulla sicurezza di farmaci, statunitense, ha dichiarato che questo tipo di otturazioni sono sicure per gli adulti e per i bambini al di sopra dei sei anni. La stessa cosa l’hanno ribadita altre numerose associazioni  mediche (tra cui l’associazione dei dentisti italiani ANDI) e diversi studi scientifici tra cui uno commissionato dalla Commissione Europea nel 2008. Naturalmente i più scettici diranno che i medici, gli odontoiatri e le loro associazioni hanno tutto l’interesse a continuare a vendere e proporre di fare otturazioni con amalgama d’argento. La stesso genere di ragionamento però potrebbero valere anche per le aziende che invece producono i materiali compositi – che hanno il vantaggio di essere anche esteticamente meno impattanti –  che vengono utilizzati per sostituire le otturazioni tradizionali (ad esempio Hal Huggins, uno dei dentisti che negli anni Novanta si era fatto promotore della battaglia contro gli amalgami è stato radiato dall’albo perché si è scoperto che “diagnosticava” avvelenamento da mercurio dovuto alle otturazioni anche in pazienti che non ne avevano). C’è il problema che alcune di queste “durano” meno e rischiano di cariarsi con più facilità mentre altre (ad esempio gli inserti in ceramica) sono decisamente più costose.

Il mercurio è tossico, quindi le otturazioni sono pericolose?

Lasciamo quindi da parte gli interessi delle case farmaceutiche varie ed eventuali (che pure ci sono sicuramente) per concentrarsi sul problema dell’avvelenamento da mercurio. Tutto nasce dopo la scoperta della malattia di Minamata dal nome della città giapponese dove gli abitanti furono vittime di avvelenamento (riconosciuto ufficialmente dal governo nipponico solo all’inizio degli anni Settanta) da metilmercurio che era stato immesso nelle acque reflue come scarto di lavorazione da un’industria chimica e che attraverso i pesci e altri animali marini era finito all’interno della catena alimentare umana. Più di recente, nel 2010, l’UNEP (l’agenzia delle Nazioni Unite per la protezione ambientale) fece approvare la Convenzione di Minamata sul Mercurio proprio allo scopo di ridurre l’utilizzo di mercurio nell’industria al fine di evitare altri casi di avvelenamento. È stato il “riconoscimento ufficiale” che il mercurio è tossico, ed è uno dei motivi per cui da diversi anni si parla dei “pesci al mercurio”. C’è però un problema: il mercurio organico, ovvero il metilmercurio, è cosa diversa (e molto più tossica) del mercurio elementale ovvero il metallo liquido che è pericoloso soprattutto quando i suoi vapori vengono inalati. Ed è questo il mercurio che viene utilizzato negli amalgami odontoiatrici. Tornando quindi alle otturazioni quindi il problema principale riguarda i dentisti che durante le applicazioni dell’amalgama sono maggiormente esposti ai fumi di mercurio (senza contare che lo sono per sedute ripetute mentre un paziente solitamente non fa decine di otturazioni in una sola seduta) mentre una volta solidificato l’amalgama diventa inerte quindi una lega come tante altre. Appurato quindi che l’avvelenamento alimentare è più consistente e più pericoloso di quello dovuto alle otturazioni quanto sono pericolose le otturazioni? Il Guardian riporta di uno studio secondo il quale anche se un paziente avesse 15 otturazioni “al mercurio” il livello dei vapori inalati sarebbe troppo basso per poter causare dei danni rilevanti. Il problema però è che lo studio che lo sostiene è basato su un campione statistico troppo piccolo per essere scientificamente rilevante. Inoltre c’è da rilevare che il NHS, il sistema sanitario britannico, consente alle persone affette da Sclerosi Multipla di poter richiedere la rimozione degli amalgami, ma questo intervento non è obbligatorio proprio perché fondato su alcune evidenze che la presenza di otturazioni all’amalgama di argento potrebbe “aggravare” la loro condizione ma non causarla. Volendo applicare il principio di precauzione si potrebbe consigliare ai pazienti di valutare con il proprio dentista che tipo di otturazione fare e soprattutto se rimuovere le eventuali otturazioni in amalgama di mercurio che già si anno in bocca. Il problema infatti, come evidenza anche il servizio delle Iene, è anche il modo con cui viene condotta l’operazione. Per poter rimuovere l’otturazione infatti si corre il rischio di sottoporre il paziente (ma anche il dentista) all’esalazione dei vapori di mercurio (che come abbiamo visto sono la cosa davvero tossica), gli unici rischi certi e documentati in letteratura possono insorgere durante la rimozione delle otturazioni in amalgama, per via dei vapori sprigionati dal calore sviluppato dagli strumenti rotanti utilizzati. Rischi che i dentisti possono annullare seguendo i protocolli operativi indicati dalla comunità scientifica. Pertanto l’operazione di rimozione dovrebbe essere condotta nella massima sicurezza, magari evitando di rimuovere tutte le otturazioni in un’unica seduta.

La terapia chelante

In coda al pezzo delle Iene infine viene mostrato  un metodo “semplice ed efficace” per disintossicarsi dall’avvelenamento da metalli pesanti: la terapia chelante (o chelazione). Si tratta di una terapia farmacologica che, come spiega Salvo Di Grazia sul Fatto Quotidiano. La terapia funziona ma, così come le otturazioni “al mercurio” e tutte le altre terapie mediche, non è esente da effetti collaterali e non dovrebbe essere fatta per “depurarsi o purificarsi” senza una supervisione medica e soprattutto senza una vera necessità. Le sostanze chelanti usate per la terapia infatti non eliminano solo i metalli nocivi dal nostro organismo ma anche alcune sostanze fondamentali per il nostro benessere, quali ad esempio gli elettroliti o altri metalli “buoni”. Insomma anche in questo caso, così come per le otturazioni, sempre meglio affidarsi a professionisti competenti.
 
Foto copertina via Wikipedia.org
 
 
 

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