Davvero le nanoparticelle contenute nell’esavalente sono pericolose per la salute?

A maggio il Codacons aveva fatto un esposto per denunciare i rischi del vaccino esavalente prodotto da Glaxo a causa della "contaminazione" da nanoparticelle metalliche evidenziata dallo studio condotto da Stefano Montanari. Una perizia esclude rischi per la salute. Ecco tutte le volte che quello studio è stato smentito dalla scienza

Ieri la Guardia di Finanza ha effettuato una perquisizione nel laboratorio di Antonietta Gatti e Stefano Montanari con sequestro di computer e documenti. I due, oltre a occuparsi di esami al microscopio elettronico sono gli autori della contestatissima ricerca sui “nanometalli” contenuti all’interno dei vaccini (pediatrici e non) e da tempo denunciano i rischi per la salute di questa “contaminazione”. Contestualmente a Torino sono arrivati in Procura i risultati delle analisi disposte procuratore aggiunto Vincenzo Pacileo sul vaccino esavalente prodotto dalla casa farmaceutica Glaxo.



L’esposto del Codacons contro il vaccino esavalente

Le indagini si sono messe in moto dopo un esposto del Codacons del maggio 2017 che chiedeva di “fare chiarezza sull’esavalente e sugli effetti della combinazione di sei vaccinazioni per la salute umana”. Il Codacons, come è noto, ha sempre sostenuto che somministrare “sei vaccini” portesse “comportare danni da sovraccarico e choc del sistema immunitario nei bambini”. Al centro dell’esposto presentato dall’associazione presieduta da Carlo Rienzi c’era “uno studio scientifico pubblicato a gennaio dall’International Journal of Vaccines and Vaccination e condotto da due specialisti in nanotecnologie, Antonietta Gatti e Stefano Montanari, che hanno analizzato i vaccini esavalenti della Glaxo rilevando una contaminazione da micro e nanoparticelle”. Vale la pena di ricordare che la rivista scientifica sulla quale è stata pubblicata la ricerca non ha alcun impact factor, il che equivale a dire che non gode di alcuna considerazione da parte della comunità scientifica.



Sulla possibile presenza di nanoparticelle nei vaccini, già nel 2016 l’Agenzia francese del farmaco (ANSM – Agence Nationale de Sécurité du Médicament et des Produits de Santé) ha effettuato delle verifiche e gli esperti hanno trovato metalli allo stato di tracce in tutti i farmaci iniettabili analizzati, compresa la soluzione fisiologica escludendo un rischio sanitario. Le nanoparticelle metalliche vengono trovate  nei vaccini e in altri prodotti farmaceutici semplicemente perché tali particelle si trovano ovunque nell’ambiente. E la loro concentrazione è inferiore alla quantità minima che potrebbe creare danni per la salute. Le analisi condotte per la Procura di Torino da un esperto della facoltà di Biotecnologie molecolari dell’Università di Torino hanno riscontrato la presenza di nanoparticelle nel vaccino esavalente.

Le analisi della Procura di Torino confermano che non c’è alcun rischio per la salute

Le nanoparticelle metalliche quindi ci sono, ma secondo l’esperto della Procura le sostanze ritrovate all’interno dei vaccini sono in una concentrazione tale da non costituire un pericolo per la salute. In parole povere la perizia commissionata dal PM in base all’esposto del Codacons conferma quello che sapevamo già: le nanoparticelle metalliche sono ovunque nell’ambiente che ci circonda. La loro presenza nei vaccini non costituisce però un problema per la salute dei bambini o delle persone che vengono vaccinate. Gatti&Montanari sostengono invece il contrario, ovvero che le nanoparticelle possono avere “un profondo impatto” sugli organismi dei bambini. Secondo il Codacons Sicilia invece lo studio di Gatti&Montanari le cose stanno diversamente. Qualche mese fa l’associazione ha presentato un esposto alla Procura di Catania per “omicidio colposo, commercio e somministrazione di medicinali guasti”, in cui si citavano 13 casi di bambini morti in relazione ai vaccini, a cui il ministero della Sanità aveva risposto con una querela per procurato allarme.



Per fugare ogni dubbio il pm Pacileo ha chiesto un supplemento di perizia per chiarire l’origine delle tracce di tungsteno e altri metalli. Tra le possibili spiegazioni potrebbe esserci quella di una «limatura» causata dall’attrito dell’ago con il meccanismo di scorrimento della siringa al momento dell’apertura per l’iniezione. Quella della “contaminazione” da nanoparticelle è soltanto una della accuse mosse nei confronti del vaccino esavalente. Secondo alcuni genitori e associazioni sarebbe la causa dell’insorgere dell’autismo oppure responsabile della SIDS, la sindrome della morte in culla. Il fatto è che l’esavalente è il primo vaccino che viene somministrato ai neonati e quindi si è portati a interpretare la correlazione temporale come una correlazione di causa effetto. Che invece non esiste. Una battaglia contro l’esavalente viene condotta anche in Francia, e Henri Joyeux, il medico che si è fatto promotore della campagna è stato di recente radiato dall’Ordine dei Medici francese

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