Davide Tutino: le sciocchezze sui vaccini del candidato di Zingaretti e Bonino

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-02-11

Siccome il programma per le elezioni nazionali del partito di Emma Bonino è stato considerato il più science friendly, per compensazione ecco a voi il candidato di +Europa alle elezioni regionali del Lazio: vuole dare soldi a chi non vaccina i figli

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Davide Tutino è attualmente candidato alla Regione Lazio con +Europa ma è stato anche vicepresidente del consiglio del VII Municipio quando era sindaco Ignazio Marino. Siccome il programma per le elezioni nazionali del partito di Emma Bonino è stato considerato il più science friendly da Wired, Tutino probabilmente serve a riequilibrare.

Davide Tutino: le sciocchezze sui vaccini del candidato di Zingaretti e Bonino

In una intervista rilasciata al Tempo della quale, da buon radicale, ha ovviamente contestato il titolo («Oggi mi definisce ‘ultrà no-vax’ ed ‘anti-scienza’. Titoli falsi e fuorvianti. Chiunque legge l’articolo può conoscere le mie autentiche proposte per la Regione Lazio», scrive su Facebook), Tutino infatti offre un robusto campionario di falsità e sciocchezze sui vaccini, sul decreto Lorenzin, che non sembra conoscere, e infine sulla Costituzione italiana.

“Non sono contrario ai vaccini: chi si vuol vaccinare si vaccini. Se il governo intende addirittura promuovere questo tipo di politiche lo faccia pure, ma altra cosa è l’obbligo per il semplice fatto che ogni atto medico discende da un rapporto fiduciario tra paziente e medico. La legge attuale obbligazionista toglie al medico la possibilità di essere medico, cioè di agire in scienza e coscienza, lui deve dare quel tipo di farmaci al di là del fatto che ci creda o no, quindi non agisce in scienza e coscienza ma obbedendo alla scelta politica. Questo spezza il rapporto fiduciario tra paziente e medico, che diventa un passa carte”.

davide tutino no vax vaccini

“C’è già la Costituzione a ribadirlo, c’è tutto quello che si è creato a valle di questa orrida legge perché si è creato il panico tra decine di migliaia di famiglie che vogliono semplicemente scegliere come curarsi, che non hanno mai rotto le scatole a nessuno e che a loro volta non hanno mai detto agli altri di non vaccinarsi. È l’inverso che sta avvenendo: la maggioranza che fa violenza alla minoranza”.

Tutino infatti, tanto per cominciare, scambia i vaccini per “cure”, dimostrando così di non conoscere la differenza tra cura e prevenzione. Dimostra poi di non rendersi conto del fatto che la salute pubblica ha più importanza di quella individuale anche per la Costituzione, e che un organo che sicuramente di leggi ne capisce più di lui, ovvero la Corte Costituzionale, ha già chiarito (diciamo così…) i dubbi di quelli come Tutino spiegando che “poiché tutte le vaccinazioni in esame erano già previste nei calendari vaccinali, nessuna di esse è propriamente nuova: nuovi sono, invece, solo gli obblighi e le misure, anche sanzionatorie, destinate a renderli effettivi”.

La Corte Costituzionale e il radicale Davide Tutino

Nella stessa sentenza la Corte ha notato che “negli anni più recenti, si è assistito al diffondersi della convinzione che le vaccinazioni siano inutili, se non addirittura nocive: convinzione, si noti, mai suffragata da evidenze scientifiche, le quali invece depongono in senso opposto. Anzi, paradossalmente, proprio il successo delle vaccinazioni, induce molti a ritenerle erroneamente superflue, se non nocive: infatti, al diminuire della percezione del rischio di contagio e degli effetti dannosi della malattia, in alcuni settori dell’opinione pubblica possono aumentare i timori per gli effetti avversi delle vaccinazioni”.

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Davide Tutino, poi, dimostra di non conoscere nemmeno la legge che critica, perché in questo commento alla sua intervista dimostra di aver capito che gli alunni della scuola dell’obbligo non in regola con le vaccinazioni dovranno lasciare la scuola. Questo è falso, come è stato spiegato anche di recente: sono i bambini che ancora non fanno la scuola dell’obbligo che dovranno lasciare la scuola (finché non verranno vaccinati, rimanendo comunque iscritti), mentre gli altri alunni potranno tranquillamente continuare ad andare a scuola (anche se i loro genitori dovranno pagare la famosa multa). Questo è a conoscenza ormai di tutti coloro che parlano del decreto Lorenzin, tranne che di quelli che non l’hanno capita. E tranne Tutino, che la contesta proprio perché dimostra di non averla capita.

Regalare soldi a chi non si vaccina?

Divertente, poi, la proposta di dare 600 euro a chi non vaccina i figli per risarcirli della multa da 500 euro che dovrebbero pagare: una proposta che in Regione, nelle ASL e dalle parti di Zingaretti che si è impegnato personalmente per le vaccinazioni, non esiteranno a definire fantastica. Andando contro la logica e l’intelligenza prima ancora che la linea politica della maggioranza con la quale vuole farsi eleggere Tutino, non c’è nessuna possibilità che venga approvata. Ma mettiamoci un attimo nei panni di un tizio no vax che abita nel Lazio e sente che c’è un candidato che vuole dare i soldi a chi non si vaccina: secondo voi, visto che il sistema elettorale prevede le preferenze, non considererà la possibilità di votare Davide Tutino?

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Volendo invece parlare di cose serie, la proposta di premiare il comportamento irresponsabile di chi non vaccina i propri figli dandogli soldi provenienti dalle tasse di tutti (ovvero anche di quelli che vaccinano) merita invece una citazione cinematografica: «Una stronzata così non s’era mai sentita da quando l’uomo inventò il cavallo». Tra l’altro i 500 euro di multa serviranno in parte anche a finanziare progetti informativi sulle vaccinazioni, di modo ché nessun genitore possa mai fare la fine di Tutino. Le scuole materne, invece, non sono obbligatorie quindi perché bisognerebbe compensare?

Davide Tutino non è mica contro i vaccini!

E comunque, è necessario precisarlo, Tutino non è che sia contro i vaccini. Assolutamente. Ad esempio se in questo post suggerisce l’abolizione dell’ordine dei medici condividendo un post in cui si criticano, tra l’altro, le decisioni di radiare i medici antivax, è soltanto perché è un alfiere della libertà di parola e si pone così nel solco radicale più puro.

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Se nel post che vedete qui sotto parla di trattamento sanitario obbligatorio sui bambini sani e parla di vaccino usato come “gierra” (sic: forse voleva dire guerra) preventiva, è soltanto perché, appunto, non conosce né la legge Lorenzin né la Costituzione che recita che “Nessun trattamento sanitario obbligatorio può essere stabilito se non per legge“.

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Se elogia il medico radiato per antivaccinismo Dario Miedico probabilmente si tratta soltanto di una coincidenza. Invece non è una coincidenza che proprio la coalizione di Zingaretti e proprio la lista di Emma Bonino abbiano candidato un personaggio del genere. È più una cosa a metà tra una tragedia e una farsa.

EDIT 18.52: +Europa si dissocia da Tutino:

“La nostra posizione sulla necessità delle vaccinazioni è chiara, e ci vede ampiamente e fermamente favorevoli. Pertanto le opinioni espresse da Davide Tutino, candidato nella nostra lista alle regionali del Lazio, sono da considerarsi strettamente personali, e non rapprentano né il mio pensiero né la posizione della lista”. Lo dichiara in una nota Alessandro Capriccioli, Segretario di Radicali Roma e capolista a Roma della lista “+Europa con Emma Bonino” alle regionali del Lazio. “La scelta di candidare Tutino – prosegue Capriccioli – non ha nulla a che vedere con le istanze ‘no-vax’, delle quali peraltro nel nostro programma non c’è traccia, ma si deve a ragioni diverse, a partire dalla sua lunga militanza radicale e dalla sua egregia esperienza come consigliere municipale durante la consiliatura Marino. Al netto della legittimità delle opinioni di ciascuno, che per cultura politica siamo abituati a rispettare anche al nostro interno, quanto espresso da Tutino sui vaccini non rappresenta dunque né ragioni né gli obiettivi della nostra lista”. I

+Europa non sembra aver capito che il problema non è la libertà di parola (che è garantita dalla Costituzione prima ancora che dagli eredi Pannella) ma quello che si dice.

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