Davide Casaleggio, i voti al M5S e quelli a +Europa

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Ieri il leader del M5S ha raccontato al Washington Post il successo del M5S paragonando i soldi spesi per ogni voto dal suo partito rispetto a quelli di +Europa. C'è un problema, però: i conti non tornano

Ieri Davide Casaleggio ha scritto un articolo pubblicato sul Washington Post nel quale parla del successo del MoVimento 5 Stelle alle elezioni italiane. La prima parte interessante dell’articolo è il titolo dato dal Blog delle Stelle all’intervento: “Il successo del MoVimento 5 Stelle raccontato al Washington Post”.



Ricorderete infatti che nel novembre scorso, quando uscirono una serie di articoli sul New York Times a firma di Beppe Severgnini i grillini gridarono al fallo plateale in area di rigore perché quello non era un pezzo del NYT, ma il pezzo di un giornalista italiano che odiava il M5S e quindi non era valido. Ebbene, sappiano i grillini che invece se è Davide Casaleggio a scrivere su un giornale americano è tutto in regola. È interessante poi una frase dell’articolo di Casaleggio che riguarda i voti e le spese elettorali di +Europa:



Il MoVimento 5 Stelle ha ottenuto circa 11milioni di voti lo scorso 4 marzo. E ogni singolo voto ci è costato 8 centesimi di euro. Un costo sostenuto da microdonazioni arrivate da migliaia e migliaia di cittadini: circa 19mila cittadini hanno donato per un totale di 865mila euro, sostenendo tutti i costi della nostra campagna elettorale. E fa specie pensare che ai partiti tradizionali, invece, ogni singolo voto è costato fino a cento volte di più (+Europa ha un costo stimato di 7 euro a voto).



C’è da segnalare che la frase sul Washington Post è diversa:  «Ai partiti tradizionali, secondo il gruppo politico+Europa, ogni singolo voto è costato quasi cento volte di più, circa 8,50 dollari (8,1 euro, ndr)».

Come fa Casaleggio a conoscere la spesa per voto di +Europa se le spese elettorali non sono ancora state presentate e certificate? Federico Fubini sul Corriere della Sera fa sapere oggi che «non esiste uno studio di +Europa sulle spese sostenute da tutti i partiti (come invece sembra di evincere dal testo di Casaleggio sul Washington Post). Quanto alla sola forza di Emma Bonino, a quanto pare in campagna elettorale ha speso poco più di 1,5 milioni di euro e ha ricevuto circa 900 mila voti. Il costo per voto è dunque di circa 1,7 euro, non sette o otto, applicando le stime di Casaleggio». E quindi da dove Casaleggio ha preso i dati che ha presentato a uno dei giornali più importanti del mondo? Posto che quello che dice Fubini sul Corriere non rappresenta una stima puntuale e verificata (e quindi potrebbe essere a sua volta falso), a parlare di finanziamenti elettorali per +Europa è stato qualche tempo fa Marco Travaglio:

Travaglio ha parlato di sei milioni di euro spesi da +Europa per la campagna elettorale: diviso 900mila voti si arriva a 6,66 euro ovvero vicini a quei sette euro a voto che Davide Casaleggio dichiara nell’articolo sul Washington Post. Com’è piccolo il mondo, vero?

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