David Raggi è stato ucciso in una piazza di Terni, colpito con il collo di una bottiglia rotta. Secondo una prima ricostruzione della Polizia, sembra sia stato aggredito da un uomo appena uscito da un locale. Il presunto aggressore, Amine Aassoul, 29 anni, è stato subito fermato. L’omicidio è avvenuto in piazza dell’Olmo, nel pieno centro di Terni, dove si trovano diversi locali. Quando è stato bloccato, era a dorso nudo e molto alterato lo straniero di nazionalità marocchina bloccato dalla Polizia poco dopo l’omicidio. L’uomo – secondo la ricostruzione finora emersa – avrebbe colpito all’uscita da uno di questi.
DAVIDE RAGGI: IL RAGAZZO DI TERNI UCCISO
Tra le ipotesi la vaglio degli investigatori anche quella che l’uomo possa avere colpito a caso tra i passanti. Tutto si è consumato nel giro di pochi attimi. Il giovane stava passando davanti a uno dei locali nel centro di Terni. Improvvisamente da uno degli esercizi – sta emergendo dalle indagini – è uscito Aassoul che lo avrebbe colpito con il collo della bottiglia rotta. È subito intervenuta un’ambulanza del 118, ma i soccorsi prestati sul posto sono stati vani. Immediatamente sono scattate anche le indagini sull’aggressione. Gli agenti hanno sentito diversi testimoni. In particolare giovani che si trovavano nei locali o in strada in quel momento. Sul posto è intervenuta anche la polizia scientifica per i rilievi. «Che mi guardi? Che cosa vuoi?», ha detto lo straniero al giovane ternano, informatore farmaceutico e in passato impegnato con il 118, prima di colpire. Lo straniero ha dato in escandescenze in un bar per una birra. Probabilmente ubriaco, Aassoul è stato cacciato dal locale. Sono intervenuti anche due agenti che erano lì, rimasti leggermente contusi in una colluttazione con il nordafricano. Hanno subito dato l’allarme ai loro colleghi e il 113 ha inviato sul posto una pattuglia. Nel frattempo il marocchino è stato allontanato dal bar da dove è uscito con il collo di bottiglia rotta in mano colpendo David Raggi che era all’esterno. L’uomo era stato espulso nel 2007 dall’Italia e gli era stata rifiutata la richiesta d’asilo. Secondo quanto riferito dalla polizia lo straniero aveva raggiunto a Terni la madre, sposata con un uomo del posto. In passato, a seguito di alcuni furti compiuti nelle Marche, gli era stato revocato il permesso di soggiorno ed era stato rimpatriato. Successivamente aveva fatto rientro in Italia sbarcando a Lampedusa e aveva presentato domanda di asilo politico, rigettata nell’ottobre scorso. Attualmente era in attesa di conoscere l’esito del ricorso. La sua fedina penale era gravata da una lunga serie di precedenti per furto aggravato, lesioni personali, calunnia, stupefacenti, danneggiamento, rissa, evasione e resistenza a pubblico ufficiale.
PERCHÉ AMINE AASSOUL NON ERA STATO ESPULSO
«Ha fatto una richiesta d’asilo che è stata respinta e ha poi presentato ricorso e in attesa del pronunciamento non può esserci un provvedimento di espulsione», ha spiegato il ministro dell’Interno Angelino Alfano nel corso del programma ‘Effetto Giorno’ su Radio 24 i motivi per i quali la persona arrestata per l’omicidio di Terni, un extracomunitario espulso nel 2007, sia ancora in Italia. «Lui deve adesso pagare fino in fondo per questo ignobile omicidio e deve pagare nel momento stesso in cui entra in carcere non uscendo più da lì – afferma Alfano – E’ questo l’obiettivo di uno Stato che, nei limiti del rispetto dello stato di diritto, deve fare paura a chi fa cose ignobili e vergognose come quella accaduta questa notte a Terni». Subito dopo la notizia della morte del ragazzo era infatti scoppiata la polemica politica, aizzata dai soliti. Qui Matteo Salvini:
Ragazzo assassinato a #Terni: un altro morto su coscienza di amici di #MareNostrum! #Salvini #Lega @matteosalvinimi pic.twitter.com/giZzpDeEH6
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 13 Marzo 2015
“Se dovesse essere confermata la tesi dell’accusa per i cinque aguzzini la pena deve essere esemplare. E questi sarebbero i pacifici e democratici giovani di sinistra?”, si domanda Fabio Rainieri, segretario nazionale della Lega Nord Emilia, che sollecita la sinistra a prendere una posizione. E la forzista Francesca Gambarini chiede di fare chiarezza su “quanto accade all’interno di queste realtà, da sempre ostili alle forze dell’ordine. In nome dell’ideologia occupano stabili illegalmente e non permettono a chi la pensa diversamente di manifestare il proprio pensiero. Se non hanno nulla da nascondere, aprano le porte alle autorità competenti.
E su Facebook ha espettorato Giorgia Meloni:
E persino Gianni Alemanno riemerge per dire la sua:
Un pensiero a #DavidRaggi vittima del folle gesto di un #Kobobo qualunque #StopImmigrazione #Difendiamoci #Terni pic.twitter.com/eGNeQt2BX5 — Gianni Alemanno (@AlemannoTW) 13 Marzo 2015
Per la serata si preannuncia una fiaccolata per ricordare il ragazzo e chiedere sicurezza in città. Una marcia in cui ci sarà anche chi soffia sull’odio e sul razzismo quotidiano. E fa di una tragedia l’occasione per una campagna elettorale.
Edit: la maggior parte dei commentatori qui sotto saranno felici di sapere, loro che erano taaaanto preoccupati per la famiglia, che il padre di David Raggi si dissocia dallo sfruttamento elettorale dell’omicidio del figlio.