La perizia dei carabinieri cambia tutto nell’indagine su Daniele De Santis per la morte di Ciro Esposito. Rispetto a ricostruzioni e testimonianze, il divario è notevole perché spariscono sia i protagonisti dell’agguato sia le parole sulla posizione di Esposito (e degli altri che hanno colpito De Santis dopo il suo attacco – solitario? – al pullman dei tifosi del Napoli) al momento dei fatti. La ricostruzione dei carabinieri su Repubblica:
La scena inizia con De Santis, impegnato a lanciare bombe carta e fumogeni contro i pullman dei tifosi partenopei. La reazione è scontata: un gruppo di napoletani, 20 o 30, inizia a inseguire “Gastone”. La fuga dell’ultrà giallorosso è brevissima. Dopo aver tentato di chiudere il cancello del vialetto che porta al Ciak Village e alla polisportiva Boreale, il circolo dove si trova l’abitazione dell’ultrà giallorosso, «De Santis cade a terra viene aggredito e inizia a perdere abbondantemente sangue. Non si esclude che in questa fase sia stato utilizzato il coltello a serramanico per mano di uno dei tifosi partenopei. Dopo avvengono gli spari in rapida successione ». Poi la pistola si inceppa. «In tale situazione concitata — scrivono ancora i periti — è probabile che gli aggressori abbiano anche tentato di afferrare l’arma, generando una resistenza sul carrello- otturatore della pistola (che, altra ipotesi, potrebbe essersi sporcata dopo essere caduta nella pozza di sangue dell’ultrà giallorosso, ndr)». I tecnici continuano e tentano di trovare una spiegazione ai contraddittori risultati dello stub effettuato subito dopo la sparatoria: «I corpi degli aggressori sarebbero stati molto vicini a quello di De Santis e non si esclude che possano aver schermato il deposito delle particelle dello sparo sulla felpa ».
«È tutta una montatura, non possono provare nulla. De Santis non è stato picchiato prima di fare fuoco, non esiste. Sono sconvolta, ma capisco anche che i legali di “Gastone” stiano facendo il loro lavoro, stiano cercando di salvare il loro cliente».
Anche il Corriere pubblica una ricostruzione dell’accaduto, con illustrazioni di Franco Portinara: