Cos’è il DEF e perché all’improvviso sono tutti così interessati a scriverlo

Categorie: Economia, FAQ

Da ieri Salvini e Di Maio hanno lanciato l'assalto al Documento Economico Finanziario che dovrebbe contenere gli spunti per la politica economica del paese nei prossimi mesi. Vediamo perché

Luigi Di Maio ha detto ieri che senza il MoVimento 5 Stelle il DEF non si fa. Matteo Salvini ha fatto sapere che la Lega sta lavorando a una proposta economica «esattamente opposta alle richieste di tasse e tagli arrivate da Bruxelles e supinamente approvate dalla sinistra negli ultimi anni». Ma perché tutti sono all’improvviso così interessati al DEF?



Cos’è il DEF e perché all’improvviso sono tutti così interessati a scriverlo

Il Documento di Economia e Finanza, meglio noto come DEF, è un testo programmatico che contiene gli indirizzi di politica economica per l’anno in corso e per il triennio successivo. Non vi trovano spazio misure concrete, destinate invece alla legge di bilancio che si approva in autunno. Piuttosto, l’aggiornamento delle principali variabili macroeconomiche: deficit, debito, Pil, avanzo primario, interessi, occupazione. Uno specchietto riepilogativo di Repubblica ricorda oggi che il DEF deve essere pubblicato entro il 10 aprile ed è strutturato in tre documenti: il Def vero e proprio con l’analisi e le tendenze di finanza pubblica, il Programma di stabilità dell’Italia e il Programma nazionale di riforma, in cui viene riassunta la strategia riformista, con un orizzonte di medio-lungo periodo. Ai tre documenti, dallo scorso anno, si aggiungono anche gli indicatori del Bes, il Benessere equo e sostenibile

L’aggiornamento del DEF (IL Messaggero, 3 ottobre 2017)

IL DEF viene approvato dal Consiglio dei Ministri e trasmesso alla Commissione Europea e alle commissioni parlamentari; deve essere poi approvato da Camera e Senato. Dovrà contenere, una volta concluso l’iter, le intenzioni dell’Italia rispetto a scadenze anche importanti. Ad esempio, si dovrebbe capire cosa intende fare l’Italia con le clausole di salvaguardia, ovvero l’aumento dell’Iva per 12,4 miliardi nel 2019 e 19,1 miliardi nel 2020: disattivarle facendo deficit contro le regole Ue o lasciarle scattare?



Chi vuole dire la sua sul DEF e perché

Essendo un atto di indirizzo politico e senza misure concrete, MoVimento 5 Stelle e Lega vogliono marcare il territorio riguardo le prossime scelte dell’esecutivo, qualunque esso sia. Proprio per questo oggi Luigi Di Maio sul Blog delle Stelle ha indicato le sue priorità programmatiche: “Abbiamo messo al primo posto la qualità della vita dei cittadini che vuol dire eliminazione della povertà (con la misura del Reddito di Cittadinanza che è presente in tutta Europa tranne che in Italia e in Grecia), una manovra fiscale shock per creare lavoro, perché le tasse alle imprese sono le più alte del Continente, e finalmente un welfare alle famiglie ricalcando il modello applicato dalla Francia, che non a caso e’ la nazione europea dove si fanno più figli, per far ripartire la crescita demografica del nostro Paese”.

DEF, il quadro aggiornato (Il Sole 24 Ore, 28 settembre 2016)

La stessa cosa ha fatto ieri la Lega, disegnando la sua scala di priorità che vanno dall’abolizione della Legge Fornero al fisco più leggero con la flat tax. Nonostante il Documento Economico Finanziario debba avere una sua coerenza interna, l’intenzione di Di Maio e Salvini è quella di utilizzarlo per scrivere quelle proposte che invece andrebbero messe nella legge di bilancio, anche perché è quello il luogo in cui dovrebbero essere realizzate (sempre che sia possibile farlo). Entrambi giocano una partita di propaganda interna che li vede in aperta concorrenza. Il tutto mentre dovrebbero essere impegnati a cercare di formare una maggioranza plausibile per un governo, non per il DEF. Il tutto mentre nessuno propone come evitare l’aumento dell’IVA. Ci sarà da divertirsi.



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