I bandi pubblici al tempo di Virginia Raggi che fa le cose perbene

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-06-23

Ci sono voluti più di otto mesi per confezionare un bando di gara europeo sulla manutenzione del verde pubblico a Roma. Perché il M5S vuole fare le cose bene. Risultato: il bando è stato sospeso perché deve essere adeguato alla nuova normativa sugli appalti…

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Virginia Raggi si è data un sette e mezzo per il suo primo anno da Sindaca di Roma. Se l’è dato perché ha visto “quanto stiamo lavorando e quanto si è lavorato” in questi dodici mesi. Far ripartire la macchina del Comune è stata un’impresa difficile. Ma i 5 Stelle sono riusciti a invertire la rotta. Uno degli ostacoli maggiori che la giunta Raggi ha incontrato sul suo cammino è stato quello dei bandi. Dopo Mafia Capitale la nuova amministrazione ci vuole andare con i piedi di piombo. Ma non sempre la lentezza è dovuta alla cautela, a volte è dovuta alle inefficienze della macchina che la Raggi dive di aver fatto ripartire.

Otto mesi per fare le cose per bene

Iniziare a fare i bandi ovunque – ha spiegato la Sindaca a Carta Bianca – per il rifacimento delle strade, per il rifacimento del verde costa molta fatica. Soprattutto perché i 5 Stelle “non cercano il consenso”. Se la Raggi avesse voluto avrebbe potuto chiamare una ditta amica per dire “vai a tappare una buca lì, vai a sfalciare di là”. Ma non l’ha fatto. In compenso lo ha fatto il Municipio XI, governato dal M5S, dove l’assessore all’Urbanistica Luca Mellina ha fatto eseguire lavori per un importo pari a circa 350mila euro senza dover aprire alcun bando di gara semplicemente contattando direttamente le imprese cui è stato dato l’incarico e frazionando gli importi sotto la soglia di gara.
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Ma la Raggi è andata oltre. Ad esempio al Messaggero ha spiegato che loro fanno le cose “per bene”. Quindi per fare le gare e per farle bene ci vuole tempo. Ma una volta pubblicati i bandi e aggiudicati i lavori la macchina inizierà ad entrare a regime. E i risultati saranno costanti.

Il bando milionario sospeso perché non a norma

Ma è davvero così? Prendiamo ad esempio il bando – anzi i bandi – per la manutenzione del verde pubblico a Roma. Ad aprile l’assessora Pinuccia Montanari dava notizia dell’apertura di due bandi di gara europei per la manutenzione del verde pubblico a Roma. Si tratta di due bandi attesi da tempo che però nel 2016 l’assessorato guidato all’epoca da Paola Muraro non aveva approntato.

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Fonte: GU del 24/04/2017

Ma, come dice la Raggi, per fare le cose per bene ci vuole tempo. E così il 24 aprile veniva pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il bando di gara, per l’affidamento del servizio per interventi di manutenzione delle alberature. Il problema è che appena cinque giorni prima, il 19 aprile, il governo ha emanato il DL 56/2017 con il quale è andato a modificare il codice degli appalti. Risultato: quel bando al quale l’amministrazione capitolina aveva lavorato “per bene” per oltre otto mesi è stato sospeso “a data da destinarsi”.
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Si tratta di bandi con un importo complessivo pari a 9 milioni di euro, di cui 5 per la manutenzione del verde verticale e 4 per il verde orizzontale. Ma al momento sono scomparsi perché gli uffici dovranno correggerli per adeguarli alla normativa vigente.
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Dal 1 luglio partirà un programma (da 3,5 milioni di euro) per il monitoraggio delle alberature. Ma nel frattempo la cura del verde pubblico di molti parchi cittadini (tra cui Villa Borghese, Villa Ada e il Lungotevere) è a rischio perché la gara è stata sospesa.

virginia raggi giardini
Corriere della Sera Roma, 19 giugno 2017

E i risultati saranno presto sotto gli occhi di tutti i romani.

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