Alberto Airola del MoVimento 5 Stelle ha annunciato il no al «canguro», ovvero all’emendamento che avrebbe reso inutile la presentazione degli emendamenti ostruzionistici da parte della Lega e di altri dell’opposizione, sulla legge Cirinnà. «Non potete venire a dirmi, come ha fatto il sottosegretario Scalfarotto, ‘siamo nelle vostre mani’, perché è grave. Questo è un Parlamento che non si assume le sue responsabilità». Lo ha detto in un passaggio del suo intervento in aula contro l’emendamento ‘canguro’ alle unioni civili il senatore M5S Alberto Airola. Airola si è rivolto poi ai senatori del Pd: «Assumetevi la responsabilità di dire: ‘Frocio, questi diritti non li avrai’».
La scelta del M5S ha scatenato una polemica furiosa con il Partito Democratico. Dopo l’annuncio dato nell’Aula del Senato dal parlamentare del M5S Alberto Airola di non votare l’emendamento “canguro” presentato da Andrea Marcucci (Pd) al ddl unioni civili, il senatore di “Idea” Gaetano Quagliariello si è alzato dal proprio banco per andare a stringergli la mano. “Ha fatto bene Airola – ha dichiarato Quagliariello – ha consentito che si rispettassero le regole”. “La decisione annunciata dal senatore dei M5S Alberto Airola di non votare il canguro presentato dal senatore Marcucci del Pd, rischia di far affossare la legge sulle unioni civili”, ha detto invece Aurelio Mancuso, PD e presidente di Equality Italia . “Se si vuole davvero approvare un testo coerente, con una concreta possibilità di bypassare l’ostruzionismo feroce delle destre parlamentari, il canguro è lo strumento concreto per avvicinarsi al risultato. Con l’atteggiamento dei grillini, proclamato in nome di una purezza ideologica incomprensibile e, condita da furbesche volontà di mettere in difficoltà il Pd, si predilige la tattica politica sul risultato che da 30 anni attendiamo. Cari M5S vi state prestando a uno spettacolo misero, figlio della peggior politica, il tutto consumato sulla pelle di milioni di cittadine e cittadini lgbt. Speriamo che la notte porti consiglio”, conclude la nota. Ma soprattutto è sulla pagina Facebook di Beppe Grillo che si sono scatenati i commenti negativi per la scelta del MoVimento 5 Stelle, accusato di aver “tradito” le promesse di votare compatto il DDL.
Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera, sembra essere invece il grillino più convinto del no Cinque Stelle al canguro. Su Twitter Di Maio rinvendica la decisione di votare contro l’emendamento Marcucci: «Discutere una legge in Parlamento è un diritto costituzionalmente garantito. Se Pd senza canguro non ha maggioranza lo dica”, scrive. Prima, ancora più velenoso: «Il Pd voleva estendere diritti alle coppie gay negando diritto di discutere legge».
Per tutta la giornata il Pd aveva lavorato sui numeri, cercando di isolare i cattolici oltranzisti. E’ stato il capogruppo Zanda a decidere di andare dritto sulla strada del ‘suspercanguro’, l’apertura alle richieste dei cattolici avrebbe provocato l’irrigidimento di gran parte del gruppo, dai Giovani Turchi ai bersaniani. I renziani Del Barba, Cociancich, Collina ed altri sono stati così convinti a non tirare la corda, mentre sulle barricate sono rimasti, riferiscono fonti dem, i senatori Di Giorgi, Lepri, Della Zuanna, Fattorini, Moscardelli, Saggese e Santini. Ma ora nel mirino finiscono i Cinque stelle: “Così mettono a rischio la legge”, si inalbera Zanda, “e’ l’ennesimo voltafaccia”, incalza il dem Mirabelli, “oggi si è deciso chi vuole questa legge e chi no”, osserva Marcucci, “traditori per miserabili calcoli”, dice Serracchiani. “Noi siamo coerenti, il canguro serve solo al Pd, non scarichino le responsabilita'”, rispondono i grillini.
Ma ormai lo scontro è a tutto campo e molti nel Pd ricordano come lo stesso Renzi aveva avvertito sul possibile dietrofront da parte dei pentastellati. “Ci sono ancora i numeri per farcela”, osserva Zanda incontrando i senatori e invitandoli ad essere compatti, ma i cattodem tornano – forti dell’asse con i centristi – a chiedere lo stralcio e anche altri esponenti dem, a partire da Tonini, mirano a togliere ogni tipo di forzatura. Da Forza Italia, invece, si punta il dito contro Verdini: ancora una volta la maggioranza si e’ salvata grazie a lui”. Il riferimento e’ il via libera al rinvio a domani della seduta. Per il sì alla sospensiva hanno votato in 155 contro 141 no. La convinzione nel centrodestra – e non solo – è che senza lo stop il Pd sul canguro sarebbe finito sotto. Intanto i commenti di protesta finiscono anche sul blog di Grillo:
Intanto Beppe è al Teatro Brancaccio di Roma per la prima del suo spettacolo, “Grillo vs Grillo”. A sorpresa, ad assistere allo spettacolo del leader M5S, arrivano diversi volti noti. Da Pippo Baudo a Piera Degli Esposti, passando dal regista Fausto Brizzi accompagnato dalla moglie. Moltissimi gli attivisti, ma sono soprattutto le presenze politiche a sorprendere. Sopra tutti, quella del candidato dem a Roma Roberto Giachetti. Tra i 5 stelle, il candidato sindaco di Roma Marcello De Vito, consigliere uscente, i parlamentari Paola Taverna, Stefano Vignaroli, Francesco D’Uva, Luigi Gallo, Massimo De Rosa, Enza Blundo, Sara Paglini, Mirco Busto.