Corinna Verniani: la lettera di una mamma sui vaccini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-07-17

Corinna Verniani, mamma di una bimba di 7 anni che l’anno scorso aveva denunciato come sua figlia, a causa di una malattia, non potesse essere vaccinata ma nella sua classe otto bambini su diciannove non avevano fatto il richiamo contro morbillo, parotite, rosolia (e i dottori le avevano consigliato di cambiare classe alla bimba), scrive …

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Corinna Verniani, mamma di una bimba di 7 anni che l’anno scorso aveva denunciato come sua figlia, a causa di una malattia, non potesse essere vaccinata ma nella sua classe otto bambini su diciannove non avevano fatto il richiamo contro morbillo, parotite, rosolia (e i dottori le avevano consigliato di cambiare classe alla bimba), scrive una lettera aperta al presidente del Senato Pietro Grasso e ai senatori per chiedere l’approvazione del decreto Lorenzin:

Non è senza rammarico che abbiamo deciso di chiedervi di leggere queste righe, che avremmo voluto e creduto di non dover scrivere. Siamo genitori qualsiasi, siamo genitori di bambini sani, di bambini malati, siamo alcuni di quei quasi novanta per cento di genitori italiani che non si radunano nelle piazze, che non molestano chi svolge un servizio pubblico, ma che ogni giorno si comportano secondo le regole del vivere in comunità e che vaccinano normalmente i propri figli, per la propria protezione e per sentire di appartenere ad una società.
VI scriviamo perché in questi giorni al Senato abbiamo assistito al mercimonio di un valore prezioso: la nostra fiducia in voi e nella scienza. Il decreto che reintroduce l’obbligatorietà delle vaccinazioni, ogni giorno viene desautorato un po’, per compiacere una forma di comunicazione sociale che non dovrebbe dettar legge; chi urla più forte oggi pare averla vinta.
Non consentiamo ad insegnanti e medici di dare il buon esempio, alleggeriamo le sanzioni fin quando al massimo non daremo un simpatico buffetto a chi non vaccina i propri figli senza motivo valido. Noi non siamo necessariamente per il rigore, ma i tentennamenti non sono ammessi, qualsiasi strada si scelga di intraprendere.

Essere un legislatore ed essere un parlamentare richiedono qualità morali che sembrano vacillare al primo sussulto di piazza. Bisogna essere all’altezza del proprio ruolo nella società e nella storia e bisogna esserlo guidando le persone nella direzione della ragione e non inseguendo gli urlatori. Abbiamo ascoltato parole tra gli scranni del Senato che fanno tremare i polsi e rivelano quanto radicate siano l’ignoranza e la scaramanzia: vaccini metallici, vaccini al tungsteno, improvvisati trattati di immunologia. Tra di noi ci sono genitori che quotidianamente affrontano la malattia dei propri figli e conoscono bene la materia, ci sono anche genitori che si sono spesi pagando un prezzo intimo e personale per cercare di tranquillizzare altri genitori. E poi, dopo aver mostrato la volontà di travalicare il momento attuale che inclina pericolosamente verso l’antiscienza, tirate così il freno a mano.
Sì, perché, chi supera i limiti di velocità viene ampiamente sanzionato ed a ogni reiterazione rischia di vedersi sottratta l’abilitazione a stare nelle strade con gli altri, mentre chi mette a rischio i figli propri e quelli altrui di questo passo sarà un benefattore. Se la politica non sarà dalla parte della ragione e dei cittadini con fermezza, le coperture caleranno ancora pericolosamente e dopo non ci sarà informazione capace di salvare coloro che ne pagheranno le spese, la salda immagine di guida che dovrebbe appartenervi sarà perduta e sarà vostra la responsabilità delle future epidemie. L’immagine che offrirete adesso sarà il modello di società che avremo domani e perdere le redini così, sta incrinando pericolosamente un ideale di convivenza e di umanità che dovremmo invece tutti impegnarci a promuovere e salvaguardare.

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