«Come se Varoufakis diventasse vice della Merkel»

Gianni Cuperlo ironizza sull'ex ras di Forza Italia in predicato di entrare in maggioranza

“Denis Verdini nel Pd sarebbe come Varoufakis vice della Merkel…». La pensa così Gianni Cuperlo, leader di Sinistra dem, che in un’intervista a ‘Repubblica’ parla anche del taglio delle tasse promesso dal premier. “Non voglio criticare, voglio ragionare. Sulla casa è giusto azzerare quella imposta a 8 famiglie su 10 ma toglierla a tutti è due volte sbagliato. Primo, perché restituendo reddito a chi è già ricco non si rilanciano i consumi. Secondo, perché si rompe il principio di progressività che è scolpito in Costituzione, è una norma di giustizia sociale”. “La priorità – insiste – è ridurre la pressione fiscale sul lavoro e sulle partite Iva vere, sull`impresa che crea innovazione e occupazione.

La vignetta di Ellekappa su Repubblica (24 luglio 2015)

Colpendo senza riguardi la grande evasione che ci costa oltre 100miliardi all`anno”. Boccerete la modifica dello Statuto del Pd, se prevede le espulsioni per mancata disciplina? “Riconosco – risponde Cuperlo – i diritti e doveri della maggioranza. Il punto è come si garantisce l`agibilità a un pluralismo che c’è. Il tema vero è se vuoi ascoltare quanto di buono c’è nelle ragioni degli altri rinunciando a pensare che la sinistra buona è quella che ti dà ragione e che per questo va premiata. Così non funziona. Quanto al partito non conta quante volte riunisci la direzione, ma se quelle riunioni servono a confrontarsi davvero o si limitano a certificare i numeri del congresso. Di questo vorrei discutere. Parafrasando Califano, ‘tutto il resto è streaming'”.