Come è andata la gita di Luigi Di Maio ad Harvard

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-05-04

Il vicepresidente della Camera ha raccontato un MoVimento molto più moderato di quello che conosciamo: un partito a favore dell’obbligo vaccinale, che non è contro l’euro e la UE a priori e che non vuole che l’Italia lasci la Nato. Curiosamente, c’è chi gli ha dato dell’ignorante…

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Ieri alle 18, ora locale di Cambridge, Luigi Di Maio ha tenuto il suo tanto atteso discorso ad Harvard. Non capita tutti i giorni che una persona che non è nemmeno laureata possa parlare in una delle più prestigiose università del mondo. Per Di Maio già essere lì è un grande successo, non tanto perché ha parlato ad Harvard quanto per il significato che ha in Italia averlo fatto. Grazie a questa conferenza invece il MoVimento può presentarsi come un partito che riscuote l’interesse degli studiosi di scienze politiche in tutto il mondo. Di Maio ha annunciato che a settembre verrà eletto il candidato premier del M5S.
 

Cosa ha detto Luigi Di Maio ad Harvard?

Non si è trattato di una lezione, e Di Maio non ha parlato agli studenti della prestigiosa Law School, ma sì, Di Maio era ad Harvard. Per la precisione il vicepresidente della Camera ha partecipato ad un incontro organizzato dagli studenti del Yes Europe Lab alla John F. Kennedy School of Government una delle facoltà dell’ateneo. Il fatto che Di Maio non abbia parlato nell’aula magna ma in un aula di dimensioni più modeste è totalmente irrilevante. Di Maio ha letto – nel solito inglese che contraddistingue i politici italiani – un discorso scritto e successivamente ha affrontato le domande del pubblico. L’intervento di Di Maio è stato introdotto dal docente di scienze politiche Archon Fung che ha presentato il M5S definendolo un “partito populista di destra” e paragonando il successo del MoVimento a quello del Front National in Francia. Questo è come vedono il M5S da fuori.
https://youtu.be/NrTBC2yrrvE
Nel suo discorso Di Maio ha illustrato le caratteristiche del M5S ricordando i grandi successi di democrazia diretta che hanno portato il MoVimento a governare Roma. Di Maio ha parlato ovviamente anche di Rousseau, la piattaforma dove i cittadini possono avanzare e votare proposte di legge. Ovviamente non si è soffermato su quelle più divertenti e spassose, ma il contesto era di quelli seri. In un discorso che è durato poco meno di venti minuti Di Maio ha detto quello che chiunque poteva scoprire da sé leggendo la pagina di presentazione del M5S. Di Maio ci ha tenuto a ribadire che il M5S è completamente diverso da partiti come Syriza, Podemos, Front National e Ukip, perché questi fanno parte del sistema “dei vecchi partiti” e i loro leader seguono “vecchie ideologie”.

 Luigi Di Maio è a favore dell’obbligo vaccinale

Un compitino tutto sommato ben fatto, ma Di Maio quando parla in una lingua straniera perde gran parte del suo appeal. La parte più interessante dell’incontro sono state invece le risposte di Di Maio alle domande degli studenti. Per poter rispondere alle domande però Di Maio ha avuto bisogno di un’interprete: un conto è leggere un discorso scritto un altro prendere parte ad un dibattito. Il pubblico, composto in gran parte da studenti e ricercatori di origine italiana non è stato affatto tenero con Di Maio.
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Archon Fung ha chiesto conto della posizione controversa del M5S sui vaccini. Evidentemente all’estero dire che il MoVimento è contro i vaccini non è “una sciocchezza”. Di Maio ha spiegato che in Italia i vaccini sono obbligatori per legge e che il M5S “non ha alcuna intenzione di eliminare questa obbligatorietà“. Una posizione che in parte corregge quella enunciata una quindicina di giorni fa da Guido Silvestri a favore dell’approccio basato sulla raccomandazione. Di Maio ha aggiunto che “il consiglio che diamo è consultare i propri medici e di somministrare i vaccini su consiglio medico”. Peccato che il M5S si sia sempre opposto all’obbligatorietà e abbia spesso sollevato sospetti sugli interessi economici dei medici.
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Dal pubblico è intervenuto anche Mario Fittipaldi, un cardiochirurgo pediatrico che ha accusato il M5S di essere “un movimento di persone ignoranti e incompetenti” e che ha detto a Di Maio “Lei non è neanche laureato e lo rivendica come un titolo di merito. Ma come può pensare di governare l’Italia?”. La risposta di Di Maio è quella dellaggente:

Ognuno può avere le sue opinioni al di là del titolo di studio. In ogni caso probabilmente a me e alle persone della mia forza politica sarebbe piaciuto avere più tempo per formarsi e crescere prima di provare a governare questo Paese ma visto che gli esperti, quelli preparati di politica, lo hanno ridotto in queste condizioni, non abbiamo avuto più tempo per riuscire ad organizzarsi con lentezza. E molti di noi hanno lasciato quello che facevano decidendo di impegnarsi in prima persona per cambiare le cose. Se ci riusciremo non lo so. Ma so di certo che gli esperti visti già all’opera in Italia abbiamo visto in che condizioni la hanno ridotta

Luigi Di Maio su Unione Europea e Nato

Uno studente dal pubblico ha accusato il MoVimento 5 Stelle di costituire una seria minaccia all’Unione Europea e all’identità stessa dei cittadini europei. Di Maio ha risposto che l’obiettivo del M5S non è quello di distruggere la UE ma di promuovere un cambiamento nelle istituzioni europee. Rispetto al referendum per l’uscita dall’Euro Di Maio ha ricordato che “è parte del programma del MoVimento dal 2013”. Di Maio ha ricordato che per essere indetto “il referendum avrà bisogno di una legge costituzione che per esser approvata richiede una maggioranza forte e almeno un anno di tempo”. Ma quando ha detto che il M5S intende “sedersi a tutti i tavoli europei possibili per salvare la UE provando a cambiarla, soprattutto nei suoi parametri economici” sembra quasi che il MoVimento voglia adottare la strategia di David Cameron che voleva utilizzare la Brexit per ottenere maggiori concessioni dalla UE.
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Uno studente che è stato di stanza nella base americana di Vicenza, ha chiesto un commento sulle basi americane sul suolo italiano, Di Maio ha risposto che Italia e Usa sono Paesi “alleati” ma il M5S chiede un “rapporto di reciprocità che possa essere leale e corretto”. Perché se da un lato “non vogliamo uscire dalla Nato”, dall’altro “non siamo d’accordo ad aumentare la spesa militare che ha chiesto Trump”. Insomma per il M5S la Nato non è ancora obsoleta ma curiosamente Di Maio glissa sulle richieste del M5S di bloccare le esercitazioni Nato in prossimità dei confini russi.
 

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