Claudio Fiori, l’imprenditore costretto a chiudere che si suicida bevendo acido muriatico

Categorie: Fatti

Il titolare della Sce elettronica, Claudio Fiori, ha ingerito una dose letale di acido muriatico dopo aver annunciato la chiusura della sua azienda per il rincaro delle materie prime

La sua azienda navigava in cattive acque per il rincaro delle materie prime e la difficoltà a reperirle, al punto da costringerlo alla chiusura: Claudio Fiori, ex titolare della Sce elettronica, specializzata in quadri elettrici, si è suicidato nella sede della sua azienda a Sant’Andrea in Casale (Rimini) bevendo una massiccia quantità di acido muriatico. Subito dopo aver compiuto il gesto, forse per un ripensamento, ha chiamato il 118 chiedendo di essere soccorso: ricoverato all’ospedale Infermi in codice di massima gravità, è deceduto nella notte. Nell’ufficio di via Tavoleto, i carabinieri intervenuti in un secondo momento per i rilievi non hanno ritrovato biglietti o altri messaggi lasciati da Fiori chiarire meglio le motivazioni di quella decisione.



Claudio Fiori, l’imprenditore costretto a chiudere che si suicida bevendo acido muriatico

“Era un brav’uomo, una persona dedita al lavoro e alla famiglia – lo ricorda il vice sindaco di Montescudo Monte Colombo, Simone Tordi – la sua morte è una notizia terribile, arrivata come un fulmine a ciel sereno. Mi stringo al dolore della famiglia in un momento così tragico”. Aveva fatto ogni sforzo per cercare di salvare l’azienda: ad aprile aveva utilizzato la cassa integrazione ma a maggio era arrivato l’annuncio della chiusura con il conseguente licenziamento di tutti e 15 i dipendenti. I sindacati spiegano che già nel 2008 l’azienda aveva subìto “contraccolpi importanti”. Fiori lascia la moglie, proprietaria di un’impresa tessile in Valconca, e la figlia.