La lotta di Christian Raimo contro il fascismo da talk show

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-08-30

Christian Raimo ha osato criticato il fronte anti-immigrazionista guidato da Sallusti e Belpietro e per tutta risposta oggi il Giornale gli dedica un attacco personale dove lo si accusa di volere vedere di essere amico degli immigrati per poter avere un posto in Parlamento. Nessuna notizia invece sul colore dei suoi calzini. Per ora

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Nonostante al Giornale ci sia chi sostiene che non è deontologicamente corretto per un giornalista criticare un collega oggi sul quotidiano diretto da Alessandro Sallusti possiamo leggere un attacco a Christiam Raimo. Per il Giornale Raimo, giornalista di Internazionale è “il solone della sinistra” e “il nuovo provocatore che agita i talk show”. Cosa ha fatto di così terribile per meritarsi di essere definito “provocatore smanioso di visibilità à la Gabriele Paolini”? Semplice, non ha dato ragione ad Alessandro Sallusti e Maurizio Belpietro sullo scottante tema dei crimini dei negri.

Per il Giornale Raimo è un “aspirante profeta dell’umanitarismo”

Lunedì sera Raimo era ospite della trasmissione gentista condotta dal direttore della Verità (il giornale che qualche giorno fa ci raccontava degli esperimenti all’ossitocina per farci amare gli immigrati) dove si parlava di terrorismo, di occupazioni, di stupri commessi da parte degli immigrati e del silenzio della sinistra buonista che minimizza quanto successo a Rimini. A “Dalla vostra parte” gli italiani vengono costantemente presentati come vittime dell’immigrazione e gli immigrati sono naturalmente e culturalmente tutti votati alla violenza e alla sopraffazione. In buona sostanza il programma di “approfondimento” di Rete 4 è la versione televisiva delle vignette di Ghisberto.
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Perché, ha esordito Belpietro, sui giornali si tace dell’origine di questi stupratori? Non è che forse c’è la volontà di nascondere che sono di origine nordafricana e forse anche clandestini (in realtà risulterebbero essere immigrati regolari NdR)? Sallusti né è convinto, è colpa del “virus che hanno seminato per l’Italia le varie Boldrini e i vari Saviano”. È il temutissimo virus del “razzismo all’incontrario” per cui non si può dire e non è politicamente corretto dire che i nordafricani stuprano delle donne. I buonisti insomma hanno tutto l’interesse a nascondere agli italiani la verità: gli immigrati sono tutti violenti, terroristi e stupratori. Verità che invece viene raccontata ogni sera su Rete 4.
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La realtà delle cose è che tutti i giornali hanno parlato della presunta nazionalità degli stupratori. Così come nessun organo di stampa ha nascosto in qualche modo il fatto che a Barcellona (o a Parigi o a Bruxelles) gli attentatori fossero di fede islamica. Certo, magari non hanno titolato “bastardi islamici” come fece Belpietro quando era direttore di Libero. E di sicuro i buonisti non godono in prima pagina quando muore un razzista.

Non avete un alto servizio su negri cattivi?

Ma il vero crimine di Raimo è stato un altro. Lui, con “la sua aria da letterato impegnato che si carica sulle spalle tutta la sofferenza del mondo” ha osato chiedere a Belpietro alcuni dati sull’emergenza abitativa a Roma. Era appena stato mandato in onda un servizio che contrapponeva i criminali stranieri che prendono quello che vogliono e occupano abusivamente le case alla situazione di una donna italiana costretta a vivere in auto. È la solita storia degli immigrati negli alberghi a 5 stelle e gli italiani terremotati nelle tende.

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Il Giornale del 30/08/2017

Quante sono le persone in attesa di un alloggio popolare a Roma? Sorprendentemente Belpietro non lo sa. Non sa quante famiglie sono sotto sfratto, quante vivono in baracche o in alloggi in nero e quanti sono gli alloggi sfitti. Chissà perché Dalla vostra parte preferisce scatenare una guerra tra poveri invece che parlare delle dimensioni del problema. Forse perché gli immigrati fanno più audience e gli si possono attribuire tutti i crimini contro gli italiani? Alessandro Sallusti, che evidentemente non ha idea di come funzionino le graduatorie per gli alloggi popolari si rifugia dietro il classico “prima gli italiani”. Perché – spiega il direttore del Giornale – gli stranieri uccidono i nostri ragazzi schiacciandoli con i furgoni.
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Per tutta risposta oggi il Giornale ha messo in moto la macchina del fango per raccontare che Raimo, pur essendo italiano come noi, alla fine va messo nel novero dei cattivi maestri. Perché maestro lo è davvero. Nella piccola biografia che gli viene dedicata nel pezzo di Laura Tecce si precisa che “è nato nel 1975” e che è professore di storia e filosofia in un liceo statale della Capitale. Insomma è il classico professorino desinistra che ha in odio la gente e magari inculca quell’odio ai suoi studenti. Che infatti vengono compatiti e ai quali va tutta l’umana comprensione della redazione del Giornale. E ci sarebbe da chiedersi quanta umana comprensione sia rimasta dalle parti del quotidiano fondato da Indro Montanelli, ben poca pare. Anche perché Raimo è “un aspirante intellettuale di riferimento di una certa area culturale di sinistra, la cui longa manus si estende dai centri sociali ai salotti radical chic” che è alla ricerca di un seggio in Parlamento (manca solo il complotto immigrazionista gestito da Soros). Insomma non lo fa mica perché davvero ha a cuore la sorte dei negri ma perché spera di poter fare carriera sulle loro spalle. Il furbacchione! Il povero Sallusti invece ci è rimasto così male che è costretto a farsi difendere da sul suo giornale da una dei suoi giornalisti. Il problema è che non si criticano le argomentazioni o le posizioni di Raimo – cosa che sarebbe legittima – ma ci si limita ad attaccare la persona, cosa che oltre a essere squallida non fa altro che confermare quali siano i veri seminatori d’odio in Italia.
 

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