La ragazzina malata di tumore che rifiuta la chemioterapia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-01-13

Alla 17enne è stato diagnosticato il linfoma di Hodgkin. Lei non vuole curarsi: «Tutti dovrebbero essere liberi di decidere cosa fare del proprio corpo»

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Un’adolescente del Connecticut malata di cancro ha detto che non vuole essere sottoposta alla chemioterapia perché è più interessata alla qualità del resto della vita che ha di fronte, rispetto alla quantità. La storia la raccontano molti media americani, tra cui ABC News. La ragazza, che i media identificano con il nickname Cassandra, ha un linfoma di Hodgkin che «nei soli USA rappresenta lo 0,7% di tutte le forme tumorali maligne presenti, arrivando a livello mondiale a raggiungere l’1%. Rispetto all’età anagrafica l’incidenza è bassa se si considerano persone troppo giovani (minori di 10 anni) o anziani (maggiori di 60 anni) mentre il picco di manifestazioni la si ritrova verso la seconda-quarta decade,[2] ed è stata valutata una maggiore preponderanza verso l’uomo rispetto alla donna per quanto riguarda tale manifestazione. Per quanto riguarda la mortalità calcolata per anno è di circa 0,4 per ogni 100.000 donne e leggermente più alta negli uomini 0,6 sempre per ogni 100.000 uomini».

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Sei farmaci perla chemioterapia (foto da: Wikipedia)

LA RAGAZZINA MALATA DI TUMORE CHE RIFIUTA LA CHEMIOTERAPIA
La 17enne è attualmente sotto chemioterapia, e dice di essere preoccupata per i rischi, i problemi alla digestione e ai danni collaterali che il suo organismo potrebbe ricevere dalla chemioterapia. «So benissimo che morirò se non faccio la chemio», ha scritto Cassandra ad ABC News, «i medici sono stati chiari. Ma non possono dirmi con certezza quando morirò, e io credo che conti più la qualità della vita che si vive, rispetto alla quantità». Ciò nonostante, il tribunale del Connecticut ha stabilito che la ragazza deve curarsi con la chemioterapia, anche se la ragazza ha detto che preferirebbe utilizzare non meglio precisati “metodi alternativi”. Lei, dopo le ultime due sedute di chemioterapia a cui si era sottoposta a novembre, è scappata di casa rifiutandosi di continuare il trattamento. La madre di Cassandra appoggia la sua decisione, ma il Dipartimento di Salute pubblica le ha ordinato di conformarsi alle raccomandazioni del medico: «Gli esperti ci dicono con certezza che chi lascia la terapia rischia la morte se lasciamo una decisione del genere ai suoi genitori; per questo siamo obbligati ad intervenire. Anche se la nostra decisione potrebbe provocare critiche, abbiamo l’obbligo di proteggere la vita del bambino, e quindi di passare all’azione. «Un irrazionale rifiuto del trattamento che potrebbe salvarle la vita», ha detto il dipartimento. Cassandra ha dichiarato che finora gli effetti collaterali della chemioterapia sono stati lievi. «Il mio oncologo dice che sto rispondendo bene, ma questo non vuol dire che con il proseguire del trattamento le cose non peggiorino; ma io sono più preoccupata per gli effetti collaterali a lungo termine, e non voglio questi farmaci nel mio corpo, mi disgustano. Tutti dovrebbero essere liberi di decidere cosa fare del proprio corpo», ha scritto alla tv. «Spero che un giorno, se un minore si trovasse nella mia stessa situazione, non debba passare quello che sto passando io», ha concluso.

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