Caterina Uggè: la dipendente del Comune al centro dell'arresto del sindaco PD di Lodi

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-05-03

Simone Uggetti arrestato con l’accusa di turbativa d’asta per un appalto sulle piscine comunali. La genesi dell’indagine parte dall’esposto di un’istruttrice amministrativa del comune di Lodi. Poi le intercettazioni della Guardia di Finanza, i maldestri tentativi di «formattare il pc» e le pressioni su un uomo della GdF da parte del sindaco. Ma il PD lo difende

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Caterina Uggè: si chiama così la dipendente del Comune di Lodi che ha dato il via all’indagine investigativa che ha mandato in galera il sindaco di Lodi Simone Uggetti con l’accusa di turbativa d’asta. La storia è quella dell’assegnazione della gestione di due piscine estive e accusati sono il primo cittadino e l’avvocato Cristiano Marini, consigliere di Sporting Lodi, la società che ha vinto il bando. Secondo le accuse del pm Laura Siano,Uggetti puntava a “controllare direttamente ed esclusivamente” la gestione delle piscine comunali, ottenendo così “evidenti risvolti politici economici”. Ed è per questo che l’esponente del Partito Democratico e successore di Lorenzo Guerini, oggi vicesegretario del PD, avrebbe esercitato “pressioni” sulla funzionaria che doveva predisporre il bando di gara per favorire “soggetti politicamente graditi e prescelti”.

Caterina Uggè e il sindaco di Lodi Simone Uggetti

Caterina Uggè, si era decisa a presentare un esposto che aveva dato il via alle indagini dei militari del Nucleo Tributario della Guardia di Finanza che, con le intercettazioni, hanno seguito in tempo reale le vicende del bando, ritagliato per l’accusa ad hoc per la Sporting Lodi, e reso noto con tempi tesi ad escludere altri concorrenti, tanto che vi parteciparono solo in due: la vincitrice e la Fanfulla Lodi 1864. Così come in tempo reale le Fiamme Gialle hanno ascoltato le crescenti preoccupazioni degli indagati sulla possibile inchiesta, culminate con la decisione di formattare i computer per far sparire documenti compromettenti. Un colpo di testa che è costato loro il carcere per inquinamento della prove insieme a un altro, gravissimo, episodio: il sindaco ha cercato un incontro con il comandante provinciale della Gdf Massimo Benassi per “carpire informazioni sulle indagini in corso e contestualmente a riordinare una linea difensiva fondata sullo screditare il possibile concorrente escluso“. Il colonnello Benassi, “debitamente” registrò la conversazione. Il gip sottolinea che i due arrestati (un’altra persona è indagata a piede libero) “hanno dimostrato assoluta spregiudicatezza non solo nelle modalità concrete tenute nel delinquere ma portando avanti con protervia i loro fini, intraprendendo attività volte a distruggere ed eliminare tracce del loro accordo illecito”. Hanno inoltre manifestato “apertamente il fastidio derivante da chi denuncia a gran voce le loro condotte nefaste e contrarie alla legge e al primario interesse pubblico”. Uggetti è pronto a difendersi, già domani nell’interrogatorio nel carcere milanese di san Vittore: “Ho agito per il bene della città, come ho sempre fatto”, ha detto al suo legale, Pietro Gabriele Roveda che lo assisterà nell’interrogatorio di garanzia domani mattina nel carcere di San Vittore. Quello che si legge nell’ordinanza tenderebbe a smentire:
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Il GIP Isabella Ciriaco scrive nell’ordinanza che le modalità applicate per pubblicare il bando e il suo contenuto, con la spropositata prevalenza data in termini di punteggio al radicamento sul territorio, erano una necessità dettata da fini soggettivi a discapito dell’interesse pubblico della collettività ad avere impianti efficienti. Stando a quanto emerge dagli atti di indagine, all’inizio Uggetti “aveva manifestato la volonta’ di affidare la gestione delle piscine direttamente alla societa’ Astem Sporting Lodi, ma ciò non era possibile” per effetto di una legge regionale del 2006 che “prevedeva l’assegnazione, in via prioritaria, a una delle associazioni sportive dilettantistiche e, comunque, solo a seguito di regolare procedura di gara”. Messo con le spalle al muro dalla normativa regionale, Uggetti “dava indicazioni precise su alcuni elementi che avrebbero dovuto essere inseriti” nel bando alla Ugge’, la funzionaria del comune di Lodi che, con la sua denuncia, ha fatto scattare le indagini. Il sindaco di Lodi lo ha fatto “imponendo” alla funzionaria “di recepire i contenuti del bando che avrebbero inciso in maniera determinante nell’individuazione dei possibili partecipanti, non solo andando a viziare l’intero sviluppo della procedura, ma dirottandone la scelta del futuro aggiudicatario verso soggetti politicamente graditi e prescelti”. Il gip Ciriaco non ha dubbi: “L’impressione era quella che il sindaco volesse confezionare un bando su misura che venisse vinto dalla società prescelta, anche a discapito di scelte economicamente più convenienti e redditizie per il Comune”. C’è di più. Le intercettazioni documentano anche i maldestri tentativi dei due indagati di formattare i computer, i tablet e i cellulari che contenevano documenti e dati che avrebbero testimoniato sui loro contatti.

Simone Uggetti e i PC da formattare


Questo comportamento, che tradisce la volontà di inquinare le prove, è tra le motivazioni della custodia cautelare in carcere per il sindaco Uggetti. Ce n’è però anche un’altra, a suo modo molto più grave: il tentativo di contattare un esponente della Guardia di Finanza per ottenere informazioni sulle indagini: «un’assoluta spregiudicatezza, non solo nelle modalità concrete tenute nel delinquere, ma portando avanti con protervia i loro fini, intraprendendo attività volte a distruggere ed eliminare tracce del loro accordo illecito».
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Dall’ordinanza del GIP di Lodi su Simone Uggetti ed altri

La funzionaria che ha denunciato il sindaco

La prima parte dell’ordinanza del GIP invece è dedicata all’inizio dell’indagine e all’esposto di Caterina Uggè, nel frattempo, come abbiamo visto, riscontrato a parere del GIP da intercettazioni e altro materiale probatorio. Nelle dichiarazioni raccolte nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere l’uomo politico la funzionaria che ha presentato l’esposto sottolinea più volte la sensazione di “panico” provata fino a arrivare alla decisione di utilizzare un registratore per documentare un incontro con il sindaco e tutelarsi. La donna ha detto ai militari della Gdf di Lodi: “Durante i venti minuti di registrazione, cerco di reggere alle insistenze del sindaco che mi chiede un cambiamento dopo l’altro alternando dinieghi a rassegnate accettazioni. Cerco sempre, in uno stato di panico, di trovare spiegazioni logiche alle sue proposte”. Poi la decisione di denunciare, anche perché su un appunto era riportato il nome di una società sportiva gestita da sua sorella. La donna capì che “era un modo per farmi sentire della partita”. Il gip di Lodi Isabella Ciriaco sottolinea la “correttezza, attendibilità e rigore morale” della funzionaria. La quale invece spiega di essersi trovata di fronte a un “caso tipico” della scuola di anticorruzione che ha frequentato poco tempo prima: con le pressioni del sindaco durante la redazione del bando e l’episodio del tentativo di farla essere della partita dando in subappalto una parte della gestione alla ditta della parente è quello che le fa comprendere definitivamente che è il caso di rivolgersi alle forze dell’ordine. La Uggè, istruttore amministrativo del Comune di Lodi e responsabile del servizio Sport, Turismo e Promozione della Città, si presenta dalla Guardia di Finanza l’8 marzo 2016 proprio dopo questo episodio:
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Nel caso di Uggetti, scrive l’ANSA, da parte del Partito Democratico si evidenzia la scarsa entità dell’appalto al centro dell’inchiesta dei magistrati lombardi. “Stiamo parlando – spiega più di un dirigente – di un appalto di 70mila euro per la gestione estiva di due piscine con un utile inferiore a 10mila euro al punto che è difficile trovare chi voglia gestirle perchè sono solo rogne”. Un piccolo appalto, fanno presente i democratici, per il quale il sindaco di Lodi è stato indagato non per corruzione ma per turbativa d’asta “eppure ci si è spinti all’arresto”. Considerazioni fuori dai taccuini che mai diventeranno dichiarazioni pubbliche. Anche perché alimentare rilievi ai magistrati potrebbe dare l’impressione ai cittadini che il Pd abbia qualcosa da nascondere o da temere. “Noi non accettiamo lezioni di morale da nessuno – ribattono al Nazareno – abbiamo migliaia di amministratori e se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi. Ma non c’è una questione morale”. Insieme a Giorgio Gori, tocca a Lorenzo Guerini esprimere la dovuta vicinanza e rispetto sia al suo successore sia alla magistratura. “Ho conosciuto in questi anni Simone Uggetti come amministratore competente e accorto e come persona più che corretta e limpida. Detto questo, piena e totale fiducia nel lavoro dei magistrati, confidando che si faccia chiarezza con la massima rapidità” dice.  “La questione morale è di tutti” afferma anche il candidato sindaco di Milano Beppe Sala. Ma la faccenda è difficile da liquidare puntando il dito sull’opposizione all’attacco. E il governatore della Toscana, Enrico Rossi non si nasconde dietro un dito: “Mi pare che esista nel Paese una questione morale serissima, che si deve combattere tutti i giorni” e questo significa “supportare la magistratura” ma anche ripensare all’organizzazione del partito come comunità “filtro” senza pensare di delegare questo ruolo alle primarie.
L’ordinanza si può leggere pubblicamente qui
 

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