La villa con piscina di Giachetti a Subiaco

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-06-10

I «due casaletti» del candidato sindaco di Roma irrompono nella campagna elettorale: le quattro domande del MoVimento 5 Stelle Roma a Giachetti: «Perché ha accatastato il suo villone come casa popolare? Perché la piscina non risulta accatastata?»

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Il casaletto (o meglio: la villa con piscina) di Roberto Giachetti a Subiaco irrompe in campagna elettorale a Roma. Dopo gli articoli del Fatto il MoVimento 5 Stelle va all’attacco del candidato sindaco del Partito Democratico con quattro domande sui «casaletti a Subiaco» che Giachetti aveva detto di possedere. Il 4 e il 5 giugno scorsi ne aveva parlato Il Fatto Quotidiano in un articolo a firma di Lorenzo Di Pietro.

La villa con piscina di Giachetti a Subiaco

La storia è questa: nel 2002 il deputato Pd, e attuale vicepresidente della Camera, acquista un terreno a Subiaco, in provincia di Roma, più precisamente in località Torretta dei Galli. Parliamo di un terreno in area boschiva nel cuore dei monti Simbruini, dove insistono più vincoli, tra i quali, secondo il Piano territoriale paesistico della Regione Lazio, quello di “Paesaggio naturale”. A quel tempo, secondo il Catasto, sul terreno c’era solo un piccolo casale rurale di 6,5 vani, registrato come casa popolare. Nel luglio del 2006 il casale viene ristrutturato e i vani diventano 9, per 165 metri quadrati di superficie coperta. La categoria catastale non cambia. Nel frattempo spunta un nuovo casale di cinque vani accatastato come abitazione civile. Il secondo casale, dopo una serie di lavori, passa da cinque a 7,5 vani mentre ora al posto del casaletto c’è una nuova struttura della grandezza di 179 metri quadri e un’altra struttura di altri 317 metri quadri: un totale di 16,5 vani e 661 metri quadrati. A cui qualche tempo fa si è aggiunta una piscina, costruita con la demolizione e la ricostruzione di un fabbricato per lavori del valore di 500mila euro.

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Una veduta da Google Maps della zona dove sorge la villa di Giachetti a Subiaco

Il Fatto riporta le spiegazioni dell’Ufficio Tecnico:

La spiegazione? “L’aumento di cubatura è stato fatto grazie al piano casa della Regione Lazio”. Che però prevede aumenti di un quinto della superficie di partenza. Come si è arrivati a questa estensione? “Non è possibile che sia così grande”, rispondono. E la piscina? È “pertinenziale ”. Il tecnico comunale cita l’artico lo 21 del piano regolatore comunale. Che però regola la questione limitatamente alle attività agricole. E il mistero rimane.

Le quattro domande del MoVimento 5 Stelle Roma

Giachetti il giorno dopo risponde al Fatto inviando alcuni dei documenti relativi ai permessi di costruire ottenuti dal Comune e ai vincoli che gravano sull’area: «I DOCUMENTI sono relativi solo a una sola delle autorizzazioni ottenute da Giachetti tra il 2002 e il 2015, per gli interventi edilizi che hanno consentito di portare, come documentato, il casaletto di partenza fino alle dimensioni attuali. A differenza di quanto appare nella mappa ufficiale del Piano territoriale paesistico, pubblicato dalla Regione Lazio, scopriamo che su una piccola parte del terreno in questione, il 18 febbraio 2013, è stato rimosso il vincolo di area boscata, istituito nel 2007: se fosse rimasto il vincolo, non sarebbe stato possibile costruire nulla, men che meno la piscina. Il provvedimento riguarda una superficie pari a 3.908 metri quadrati sui circa 23 mila complessivi, di proprietà del candidato a sindaco di Roma. Pochi, secondo le norme urbanistiche, per poter fare qualsiasi intervento di nuova costruzione”. Conclude il Fatto:

Resta comunque da capire, come si sia potuta realizzare questo notevole incremento di superfici residenziale e non residenziale, visto che la legge urbanistica del Lazio e il Piano regolatore di Subiaco –come ci conferma l’ufficio tecnico del Comune–, consentono nuove edificazioni in zona agricola solo agli agricoltori e limitatamente a costruzioni per la conduzione del fondo agricolo. S c o p ri a m o poi dalle carte di Giachetti che il progetto della villa è opera del padre, Francesco, un importante architetto da poco scomparso. Sul suo curriculum, pubblicato sul sito dell’Ordine degli architetti, leggiamo “Villa con piscina a Subiaco (Rm), loc. Torretta dei Galli”. Una piscina da 500 mila euro, che per il figlio sono “due casaletti”accatastati come uno come casa popolare e l’altro come abitazione civile.

Inutile dire che la storia non è sfuggita ai cittadini di Subiaco, che ne parlano su Facebook con termini non esattamente edificanti nei confronti del candidato sindaco della Capitale: «Articolo furbetto pieno di allusioni ma pochi fatti… Come ad esempio la Dia spacciata per qualcosa di simile all’abuso edilizio… Così qualunque cosa può essere vista con sospetto. E lo dico da oppositore del pd», dice chi difende Giachetti. «Se non altro è “coerente” con il paesaggio rurale/boschivo. Sono 20 anni che faccio architetto in Italia. A un mortale non avrebbero permesso di fare neanche 1/1000 di sta “roba”», rispondono altri. Qui però arrivano le domande del MoVimento 5 Stelle Roma:

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Le fotografie della villa di Giachetti a Subiaco (Fonte)

Però qui gatta ci cova, signori miei. A parte la storiella del vincolo di area boscata, che Giachetti ha spiegato a stento, ci sono un altro paio di cosette che il vicepresidente della Camera dovrebbe spiegare ai romani.
1. Perché il suo villone Giachetti invece di accatastarlo come villa (categoria A8 al catasto fabbricati) lo accatasta in un caso come “casa popolare” (A4, Imu esente), in un altro come “abitazione residenziale” (A2) e in altro ancora come “magazzino” (sono tre edifici in tutto). Peraltro un “magazzino”, sia chiaro, di 300 mq di locali adibiti ad impianti per la villa e dunque trattasi di locali a servizio dell’unita abitative, altro che magazzino.
2. Perché il parco che circonda la sua “reggia” è accatastato come terreno agricolo? Giachetti fa mica il coltivatore?
3. Perché la piscina non risulta accatastata? Forse perché se l’accatastasse determinerebbe il cambio di classamento in A8 in automatico non potendo un’abitazione popolare avere la piscina?
4. Perché uno dei due casaletti presenta 5 camere, 5 bagni e 5 ingressi indipendenti. Curioso, no? Nemmeno fosse un B&B…
Ah, infine, un’ultima cosa. Proprio una cosetta, eh, perché a noi risulta che con tutto questo accrocco di furbate Giachetti oggi paga solo 1/3 dell’Imu che dovrebbe pagare, ovvero circa 1300 euro l’anno invece di 4500. Avete capito l’uomo che ha una storia? l’uomo delle liste all’antimafia? l’uomo in motorino (ma che sembra un’astronave)? Fa tanto la predica, si erge a cattedra morale del bene comune e poi la fa sotto il naso ai cittadini.

In attesa della risposta di Giachetti.
EDIT: la replica di Giachetti arriva da Tagadà:

“Il livello di disperazione del Movimento 5 Stelle li ha porta a scappare da Roma, a buttarla in caciara e ad attaccarsi alla bufala, gia’ uscita sul ‘Fatto Quotidiano’, dei miei ‘casaletti’ abusivi di Subiaco. Avendo messo i miei avvocati a studiare la vicenda, posso garantire che se diventero’ sindaco il primo gruzzolo che derivera’ dalla vicenda andra’ ai servizi sociali di Roma”. Lo ha detto il candidato sindaco del centrosinistra, Roberto Giachetti, intervenendo a Tagada’ su La7.

Leggi sull’argomento: La bufala della foto della villa di Giachetti

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