Casaleggio e dissociati

di Guido Iodice

Pubblicato il 2015-12-22

Mentre tutti si scandalizzano per l’utopia neo-maoista di Casaleggio….   … che a chi scrive pare evidentemente un quadro iperbolico e non un programma di governo, noi rimaniamo colpiti dalle GIGANTESCHE CAZZATE (del resto parliamo di un libro con la prefazione di Fedez) sulla Rete: Via Internet si può acquisire direttamente un bene, un servizio, un’informazione. …

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Mentre tutti si scandalizzano per l’utopia neo-maoista di Casaleggio….
 
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… che a chi scrive pare evidentemente un quadro iperbolico e non un programma di governo, noi rimaniamo colpiti dalle GIGANTESCHE CAZZATE (del resto parliamo di un libro con la prefazione di Fedez) sulla Rete:

Via Internet si può acquisire direttamente un bene, un servizio, un’informazione. Senza intermediari.

Amazon non esiste. Seriamente, se c’è una cosa che vale in Rete quella cosa è la visibilità ed essa difficilmente si ottiene presentandosi con un sito di vendite fuori dai grandi circuiti, a meno che non si sia già un marchio noto. Certo, qualcuno piccolo ci riesce oggi che l’e-commerce ha preso piede. Ma 10 anni fa, quando si parlava di commercio elettronico e ognuno si faceva la sua mini-piattaforma, pochi si fidavano. La svolta è arrivata proprio grazie agli intermediari (da ebay ad Amazon) che danno la possibilità di confrontare i prezzi e un minimo di assicurazione in caso di frode.

La Rete ha una valenza anticapitalista, con la sua diffusione aumenta il valore delle idee e della conoscenza e diminuisce quello del denaro

Google è un’ente caritatevole. Seriamente, quelle dei tecnoentusiasti sono per il 75% balle e per il restante 25% mezze verità. Internet non solo non ha cancellato né cancellerà il capitalismo, ma ha al contrario favorito la finanziarizzazione dell’economia, le delocalizzazioni, la globalizzazione. Tutte cose che possono essere giudicate negativamente o positivamente a seconda dei punti di vista o meglio ancora dei risultati concreti, ma che sono l’esatto contrario dell’anticapitalismo. E questo lo diceva pure il buon vecchio Carlo Marx quando nel Manifesto, quasi 170 anni fa, parlava dei mezzi di comunicazione come elementi cardine della globalizzazione capitalistica.

La Rete cambia la politica introducendo una relazione tra politici e cittadini: la democrazia diretta.

Che consiste nel far selezionare a poche migliaia di persone un candidato sconosciuto. D’accordo, la democrazia rappresentativa vive una crisi profondissima, ma davvero si può credere che la democrazia diretta via Rete sia migliore? Un perenne sondaggio alla pancia della gente che produce risultati come questo?
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Persino il M5S ha votato in parlamento diversamente da come voleva la pancia della sua gente (sull’abolizione del reato di clandestinità, ad esempio, con tanto di incazzatura di Grillo e Casaleggio) perché è esattamente questo il senso della democrazia rappresentativa: non andare dietro gli umori del popolo, ma convincere il popolo che le proprie idee sono le migliori. E per quanto imperfetto, è il sistema di governo migliore che l’umanità abbia concepito. O almeno, come diceva Winston Churchill, il peggiore escludendo tutti gli altri.

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