Per un solo voto il consiglio comunale di Carpi ha respinto la delibera presentata dal sindaco Alberto Belelli per revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, conferitagli 98 anni fa. Il primo cittadino in quota Partito democratico della città in provincia di Modena si è dovuto fermare a 16 voti favorevoli su un minimo di 17 che avrebbero consentito al suo provvedimento di passare, raggiungendo i due terzi dell’aula formata da 25 membri. I consiglieri di Lega, Fratelli d’Italia, Movimento Cinque Stelle e Carpi Futura che si sono espressi contro hanno parlato di una delibera “fuori tempo utile e strumentale nei giorni della Liberazione”, invitando Belelli a “occuparsi dei problemi attuali e non di tematiche del 1924”.
Prima del voto ci sono state tre ore di dibattito, durante le quali è stato affermato che Carpi resta una città antifascista a prescindere dalla cittadinanza onoraria di Mussolini. Non si spiega allora – se non con il solito gioco politico del voler calciare la palla in tribuna – l’ostracismo alla misura voluta dall’ufficio del sindaco. E non è giustificabile con il benaltrismo visto che ormai ce ne si era occupati, al punto da arrivare al voto.
“La scelta delle opposizioni di non votare la delibera è un autogol – ha scritto il sindaco Belletti – e mi spiace che non lo abbiano capito. Rimango convinto, spero insieme a tanti cittadini di questa città, che Benito Mussolini è indegno di essere un nostro cittadino onorario. Ne esce sconfitto il Consiglio Comunale e con lui tutta la nostra città”. “Soprattutto – conclude – si è capito in modo chiaro chi sono i rappresentanti di Carpi Futura, consiglieri che scappano di fronte alle loro responsabilità. Gli argomenti usati dai 5Stelle per spiegare la loro non partecipazione al voto sono semplicemente sconvolgenti, sono arrivati a dire che Mussolini ha fatto anche cose positive per la città”.