Beppe Grillo e il truffatore che ci invita a uscire dall'euro

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2014-10-16

Il blog cita Martin Armstrong, presentato come storico. Modestoni che siete!

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Il blog di Beppe Grillo cita oggi in apertura un post, copincollato da L’Antidiplomatico, che riporta le parole di Martin Armstrong, presentato come «storico». Modestoni. Armstrong nel suo sito si definisce storico ed economista «di fama mondiale», influencer di Reagan e amico del primo ministro della Thatcher, ma omette di citare altre circostanze della sua biografia.
martin armstrong beppe grillo
Martin Armstrong non è infatti soltanto uno storico. Come si evince da queste due foto presenti dal suo blog e dall’iniziale (A.) del suo secondo nome.


 
Martin Armstrong è anche uno che è stato condannato a cinque anni di galera per aver ammesso di aver fatto sparire con uno schema Ponzi milioni di dollari. La sua storia è stata raccontata in più occasioni sui giornali americani. Armstrong alla fine di anni di carcere se ne è fatti in totale più di undici, perché non ha voluto rivelare dove si trovasse un tesoretto dal valore di 15 milioni di dollari e composto da lingotti d’oro, monete rare e antichità, compreso un busto di Giulio Cesare (meglio che Mussolini, direte voi). Lui ha sempre negato di possedere o di sapere dove fossero finiti gli oggetti. C’è da dire che il processo ad Armstrong è stato un pochino severo, rispetto ad altri imputati eccellenti negli Usa. Qui trovate una sua completa biografia, scritta però da lui stesso, nella quale però l’episodio in questione non viene in alcun modo raccontato.
 
 
CHI È MARTIN ARMSTRONG
Dal carcere ha infatti patteggiato una pena ammettendo di essere colpevole di aver sottratto centinaia di milioni di dollari, ma molti di meno dei 3 miliardi dei quali era accusato: soltanto 80 sono stati restituiti alla fine di un processo considerato dall’imputato viziato dal fatto che il congelamento dei beni appioppatogli all’epoca della condanna per oltraggio alla corte abbia menomato la sua capacità di difendersi. Alla fine comunque rimane che Armstrong si è dichiarato colpevole di aver cospirato per aver fatto sparire dal 1992 al 1999 una serie di perdite in operazioni di mercato. Su quello giapponese, per essere precisi. Durante l’ultima udienza del processo, infatti, Armstrong ha intrattenuto la corte cercando di spiegare la sua innocenza attraverso una dotta disquisizione sullo yen e sulla legislazione giapponese, fino a quando il giudice non l’ha interrotto facendogli notare che avrebbe dovuto parlare di quello che aveva fatto. Alla fine gli ha tolto la parola e subito dopo lo ha condannato. Riguardo le legittime opinioni espresse dallo “storico”, dal blog di Grillo leggiamo questa:

E’ un uomo, sostiene lo storico americano, che dice la verità: è stata la Commissione europea che ha ideato un colpo di stato segreto contro l’Italia per scippare al popolo il loro diritto di voto, decidendo di rimuovere Berlusconi nel momento in cui aveva paventato l’idea di uscire dall’euro.

Come tutti ricordano, per quanto si voglia legare la caduta di Berlusconi all’azione dell’Europa (non tanto della Commissione, verrebbe da aggiungere), parlare di un Silvio pronto a uscire dall’euro è pura fantasia di fantapolitica. Per tutto il resto, aspettiamo con fiducia. Sperando che Beppe scelga meglio, in futuro, quelli da citare.

Leggi sull’argomento: Il piano di Grillo per uscire dall’euro: poche idee ma ben confuse

Foto copertina da Sarasculli su Flickr

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