Bartolomeo Pepe: il senatore che vede il complotto dietro la morte di Jo Cox

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-06-17

Un senatore della Repubblica italiana gironzolava allegramente ieri sera su Twitter inventando teorie del complotto. Quel senatore è Bartolomeo Pepe, eletto in Parlamento con il MoVimento 5 Stelle e poi transitato al Gruppo Misto nel raggruppamento di GAL

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Mentre nel Regno Unito e nel resto del mondo si moltiplicavano i messaggi di solidarietà per la morte di Jo Cox, un senatore della Repubblica italiana gironzolava allegramente su Twitter inventando teorie del complotto sul suo omicidio. Quel senatore è Bartolomeo Pepe, eletto in Parlamento con il MoVimento 5 Stelle e poi transitato al Gruppo Misto nel raggruppamento di GAL e nel tweet diceva che Jo “Kox” (sì, scritto con la K invece che con la C) era stata uccisa in nome al principio del “colpirne uno per educarne cento”.

bartolomeo pepe jo cox
Il tweet di Pepe su Jo “Kox”

Pepe spiegava in successivi tweet cosa intendesse dire con la prima dichiarazione:

Bartolomeo Pepe: il senatore che vede il complotto dietro la morte di Jo Cox

 
Ovvero, che la Cox era stata colpita da innocente per cambiare gli orientamenti degli elettori sulla Brexit. Una palese frescaccia, visto che l’attentatore (Thomas Mair)è stato già identificato. Non è la prima volta che Pepe si produce in simili numeri mentre da senatore della Repubblica il suo stipendio è pagato dalla collettività (ovvero da chi paga le tasse). Inventò infatti teorie del complotto sulla strage di Parigi e sull’attentato di Bruxelles:


Pepe l’anno scorso si era anche avvicinato ai Verdi di Napoli, presentando con Eleonora Brigliadori (!)la lista per le elezioni regionali.
EDIT: Il senatore Pepe rilascia queste dichiarazioni alle agenzie di stampa riguardo il suo tweet:

“Farei le mie scuse a familiari, amici e colleghi della deputata inglese Jo Cox, se le mie parole fossero state fraintese anche da loro. Perche’ di questo si tratta: un fraintendimento. “Colpirne uno per educarne cento” non era certo un commento che voleva giustificare l’assassinio della deputata. Anzi offensivo, nei miei confronti, e’ averlo pensato. Il limite dei 140 caratteri di Twitter mi ha portato ad una forse eccessiva semplificazione che agli occhi dei malpensanti e’ suonata come terribile offesa. In realta’ volevo invitare a domandarsi se dietro l’ignobile assassinio ci potessero essere interessi occulti e spregiudicati. Poteri infami che, come la Storia ci insegna, hanno inquinato il dibattito politico con eventi traumatizzanti, soprattutto nei suoi momenti piu’ sensibili. Al di la’ del retroscena sul tragico evento in se’, mi preme ristabilire la verita’ perche’ e’ indegno pensare che un senatore possa esultare all’omicidio di chicchessia”. Cosi’ il senatore Bartolomeo Pepe, del gruppo Grandi Autonomie e Liberta’, sulla polemica innescatasi su un suo tweet.

Il punto che sembra sfuggire a Bartolomeo Pepe è che non ci sono “interessi occulti e spregiudicati” dietro l’omicidio della Cox, perché è stata uccisa da un disturbato mentale. Se questi interessi ci fossero, Pepe dovrebbe dimostrarlo prima di dire “colpirne uno per educarne cento”. Il senatore non riesce a capire che il suo tweet esprimeva certezza a proposito di una ipotesi teorica finora smentita dai fatti. E visto che non riesce a capirlo, sarebbe il caso che rassegnasse le dimissioni e lasciasse a qualcuno che è in grado di comprendere questo semplice ragionamento. Con le fregnacce che scrive in ogni dove sta infatti imbarazzando il Senato della Repubblica e l’Italia intera.

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