“Hanno portato via con la forza 150 bambini da Mariupol”

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La denuncia di una Ong per i diritti umani in Crimea: alcuni sono stati prelevati dagli ospedali e tolti dai loro genitori

Li hanno portati via con la forza, togliendoli dalle braccia dei loro genitori. Non si tratta di orfani, ma di bambini rapiti a Mariupol da parte dei militari russi che da quasi due mesi hanno invaso anche quella città nella zona a Sud-Est dell’Ucraina. La denuncia arriva da una Ong che si occupa di diritti umani in Crimea. Il numero di minori sottratti alle loro famiglie si attesterebbe attorno a quota 150. Di loro si sono perse le tracce: alcuni si trovavano in ospedale, altri sequestrati direttamente nelle case e dagli alloggi di emergenza per tentare di mettersi al riparo dalle bombe.



Bambini rapiti a Mariupol, la denuncia di una Ong contro i russi

La ong Crimean Human Rights Group ha reso nota questo dato preoccupante che si va a sommare alla distruzione di questa guerra, ai morti e ai dispersi a Mariupol, la città simbolo del conflitto.

“L’esercito russo ha portato via con la forza circa 150 bambini da Mariupol e li ha trasferiti nella direzione di Donetsk occupata e del Taganrog russo”.



Parole che fanno riferimento alla denuncia fatta nelle scorse ore da Petro Andryushchenko, consigliere del primo cittadino di Mariupol Vadym Boichenko.

“Si può parlare di un numero stimato di 130-150 bambini, e qui la cosa principale è da dove vengono questi bambini e dove vengono deportati. La stragrande maggioranza di questi bambini, circa un centinaio, sono bambini che sono stati evacuati con la forza dalle forze di occupazione russe dai nostri ospedali in cui si trovavano. Questi sono bambini feriti, bambini malati. E secondo i nostri dati, sono stati trasportati nella città di Donetsk. In precedenza erano stati detenuti nell’ex ospedale regionale di Vyshnevsky. Dove sono adesso? Li stiamo cercando, stiamo cercando di stabilire un luogo per la cooperazione con il nostro difensore civico e il ritorno dei bambini a casa”.



Al dramma dei minori che rischiano di morire di fame e di stenti per via dell’impossibilità di procacciarsi acqua e cibo in quella zona che da ormai due mesi vive sotto il peso delle bombe continue, si aggiunge quello dei bambini rapiti a Mariupol. Una denuncia che arriva anche dalla Rete ucraina per la difesa dell’infanzia che ha sottolineato come molti di questi giovanissimi (il più giovane degli scomparsi ha 4 anni) non fossero orfani. Un’azione contraria anche alla Convenzione di Ginevra. E ora, di quei piccoli, non si sa più nulla. Alcuni, ma si tratta di informazioni parziali e preliminari, sarebbero stati portati in una delle regioni al centro degli scontri, in quella auto-proclamata Repubblica di Donetsk nel cuore del Donbass.

(foto IPP/zumapress/Maximilian Clarke)