I free vax che festeggiano perché i loro figli sono entrati a scuola oggi

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-03-12

Molti genitori free-vax festeggiano oggi il fatto di essere riusciti a far entrare i bambini a scuola. Ma non è così dovunque. E dove è stato possibile è perché la Regione ha deciso di avvalersi della “procedura semplificata” consentendo agli antivaccinisti di prendere ancora tempo e rimandare. Ma così facendo i bambini che finiranno l’anno scolastico avranno difficoltà ad iscriversi al prossimo

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È arrivato il 10 marzo, ma era sabato e quindi i genitori “free vax” che non vogliono vaccinare i propri figli hanno dovuto attendere due giorni per scoprire se i loro bambini sarebbero potuto entrare regolarmente a scuola. La legge 119/2017 prevede infatti che i bambini nella fascia d’età 0-6 anni non in regola con il calendario delle vaccinazioni non possano entrare a scuola fino a che non avranno “regolarizzato” la loro posizione e il loro libretto vaccinale. In alternativa, ha spiegato la ministra Lorenzin di recente, sarebbe stata sufficiente l’attestazione di avvenuta prenotazione della vaccinazione presso l’ASL competente.

Perché il 12 marzo non spaventa i free vax

Molti genitori preoccupati temevano di non poter portare i propri figli a scuola, così non è stato. In primo luogo perché quasi ovunque è stata concessa un’ulteriore proroga. Non va dimenticato infatti che la scadenza del 10 marzo costituiva già una proroga rispetto al termine di settembre per consentire alle famiglie di mettersi in regola con le vaccinazioni. Dal momento che la legge è entrata in vigore ad agosto 2017 il legislatore ha ritenuto opportuno concedere, solo per l’anno scolastico 2017-201, la possibilità di differire a marzo la presentazione dei certificati vaccinali. Così non sarà per il prossimo anno scolastico per il quale la legge attualmente in vigore prevede che le certificazioni vadano presentate a luglio.

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Questo ovviamente era ben noto ai genitori “free vax” che, salvo qualche raro caso, non hanno passato la notte insonne. Contrariamente a quanto accaduto all’indomani dell’approvazione della legge, quando addirittura comparvero i “danneggiati da stress” della legge Lorenzin oggi la situazione è tutto sommato tranquilla. Qualcuno si è arrabbiato perché ha scoperto che la figlia non poteva più frequentare l’asilo, ma il problema – fanno notare alcuni genitori – è dovuto al fatto che nell’autocertificazione presentata a settembre dove aveva dichiarato di impegnarsi a far iniziare le vaccinazioni entro il 10 marzo.

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Per la maggior parte dei genitori “arancioni” invece, che hanno deciso di continuare ad opporsi alle richieste delle ASL la situazione era diversa. E lo confermano le notizie provenienti da tutta Italia. All’Istituto comprensivo ‘Serafini – Di Stefano’ di Sulmona (L’Aquila)  quattro bambini non sono risultati in regola con i vaccini e la dirigente scolastica li ha rimandati a casa ordinando alle famiglie di mettersi in regola con le disposizioni di legge. Ma stando a quanto ha dichiarato all’ANSA la Dirigente scolastica solo due risultano essere figli di “free vax” mentre gli altri due sarebbero “in via di risoluzione perché provocati da una semplice dimenticanza che sarà risolta già da domani”. La legge infatti prevede che l’iscrizione alla scuola non venga ritirata ma semplicemente sospesa.

I bambini rimasti fuori da scuola il 12 marzo

Anche a Milano questa mattina sono rimasti fuori dalla scuola una decina di bambini (40 quelli segnalati) su 33 mila iscritti. Quattro bambini si sono presentati a scuola questa mattina ma sono stati rimandati a casa in assenza di certificato. I genitori in alcuni casi hanno ammesso di non avere raccolto in tempo i documenti. Altri cinque o sei bambini del “gruppo” non si sono invece presentati negli istituti ma il Comune ha spiegato che già dalla scorsa settimana non frequentavano le lezioni, forse a causa dell’influenza pertanto le verifiche sulla loro posizione sono rimandate ai prossimi giorni. Ci sono poi circa 1.200 bambini le cui famiglie, a inizio anno scolastico, hanno provato con diverse modalità (posta certificata o raccomandata) di aver chiesto un appuntamento per i vaccini o di averlo fissato. A loro il Comune non chiede al momento altro e quindi potranno frequentare fino a fine anno.

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Una circolare inviata dal Comune di Verona ai genitori dei bambini iscritti alla scuola dell’infanzia

A Cagliari il direttore scolastico provinciale di Cagliari, Luca Cancelliere spiega che sono “Alcune decine” gli alunni della scuola dell’Infanzia,che sono stati rimandati a casa dal dirigente scolastico perché privi delle autorizzazioni Asl sui vaccini. In Liguria la Regione fa sapere che i bambini non vaccinati sono un numero molto esiguo se non nullo. Ad oggi sono terminati gli appuntamenti calendarizzati per la fascia dei bimbi nido-scuola dell’infanzia (0-5 anni) inadempienti: una parte si è presentata, una no. Nello specifico degli iniziali 11.294 inadempienti contattati dalla lettera tra fine agosto e settembre, sono stati “messi in regola” con le vaccinazioni 4684 bambini. Non proprio un numero esiguo per la verità.

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A Roma il consigliere Davide Barillari, reduce dall’esperienza formativa della Giunta Lombardi, fa sapere che sono tre i bambini “espulsi da scuola nel Lazio”. Per la verità non si tratta di espulsione, visto che rimangono iscritti a scuola.

La vittoria dei free-vax? È ancora presto

Altrove le cose sono andate diversamente. A Firenze l’ANSA riporta la testimonianza di Valerio, componente del direttivo toscano di Cliva (Comitato per la libertà vaccinale). Suo figlio, 5 anni, che non ha fatto tutte le vaccinazioni richieste (“deciderò in base alla sua salute, spiega Valerio, non perché me lo impone la legge, tra la salute e l’asilo scelgo la prima”) frequenta una materna a Pontedera (Pisa) e oggi è entrato a scuola come sempre. La circolare del ministero stabilisce infatti che ci sono dieci giorni di tempo per presentare la certificazione, e quindi tutto è rimandato al venti marzo.

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In provincia di Trento invece i no-vax cantano vittoria. Il Presidente della provincia Ugo Rossi ha infatti deciso di adeguarsi a quanto già stabilito in provincia di Bolzano e di far scattare le sanzioni e le eventuali esclusioni solo da maggio, ovvero praticamente alla fine della scuola.

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Una comunicazione analoga è stata riportata da un papà veneto in un gruppo di genitori free-vax. Nella circolare è scritto che “la sospensione della frequenza all’asilo degli iscritti non in regola con gli adempimenti vaccinali avverrà successivamente al 30 aprile”.

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In Veneto, stando alle testimonianze dirette dei genitori che fanno parte del gruppo CORVELVA la situazione è più interessante. Come è noto il Veneto ha sospeso in via sperimentale dal 2008 al 2017 qualsiasi forma di obbligo vaccinale. Il risultato è stato da una parte la sensibile diminuzione della copertura vaccinale rispetto alle altre regioni che hanno mantenuto l’obbligo e dall’altra il radicarsi dei movimenti per la libertà di scelta (che prima dell’anno scorso si chiamavano semplicemente no-vax). Questa mattina uno degli amministratori ha chiesto se la situazione era tranquilla.

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Numerosi genitori free-vax riferiscono che non hanno incontrato alcun problema ad entrare a scuola questa mattina.

Il post è una lunga lista di asili e scuole dell’infanzia, parrocchiali, parificate o pubbliche che non hanno chiuso la porta ai figli dei free-vax. Da una parte è ovvio: la legge dà appunto la possibilità alle regioni dotate di anagrafi vaccinali e che hanno deciso di avvalersi della procedura semplificata di prorogare al 30 aprile

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La procedura semplificata per le regioni che sono dotate dell’anagrafe vaccinale Fonte

Nel frattempo però i genitori che hanno rimandato così a lungo dovranno produrre la stessa documentazione per l’iscrizione al prossimo anno scolastico, durante il quale non sono previste ulteriori proroghe. Prima o poi i nodi verranno al pettine, nella speranza che nessun bambino si ammali prima.

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