L'audio che scuote il M5S di Palermo

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-05-09

Un attivista mette on line la registrazione di una discussione tra i deputati e lo staff nella quale si accusa Forello, candidato sindaco, di ottenere rimborsi fino a un milione di euro con l’associazione Addiopizzo all’interno di un “circuito meraviglioso” in cui si convincono gli imprenditori a denunciare

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Il MoVimento 5 Stelle di Palermo torna in guerra. Dopo la storia delle firme false e la candidatura di Ugo Forello, seguita dal rinvio a giudizio degli onorevoli Riccardo Nuti, Giulia Di Vita e Claudia Mannino, in seguito autosospesisi dal M5S Camera, il file audio di una conversazione tra big grillini è finito su Internet. Lo ha pubblicato su Youtube l’utente Alessandro Ventimiglia, e i protagonisti sono Andrea Cottone, attuale componente dello staff della comunicazione di M5S alla Camera, Riccardo Nuti, Giulia Di Vito, Chiara Di Benedetto e Loredana Lupo.

  • EDIT ore 10,15: Il M5S diffida alla pubblicazione del video della riunione a cui hanno partecipato i deputati, che si trova su Youtube:

“Sta circolando un audio captato in maniera impropria nei locali della Camera dei Deputati lo scorso anno. Denunceremo chiunque ne divulgherà il contenuto a norma dell’articolo 615bis comma 2 del codice penale e 167 del D.lgs. 196/2003. Si tratta di una conversazione privata, di natura confidenziale, avvenuta all’interno dei locali della Camera dei Deputati, fra un dipendente del gruppo parlamentare, nell’espletamento del suo lavoro, e alcuni deputati che richiedevano informazioni specifiche – risalenti a dieci anni fa – come da loro prerogative parlamentari.
Il contenuto, da cui non si evince, chiaramente, la commissione di alcun tipo di illecito, non risulta adeguatamente circostanziato né, allo stato, supportato da specifica documentazione quindi, non rappresenta in alcun modo la posizione né del MoVimento 5 Stelle, né del dipendente del gruppo parlamentare. Lo staff del M5S ha vagliato le informazioni in suo possesso e conferma la candidatura di Ugo Forello a sindaco di Palermo, sostenuto dalla nostra fiducia. E’ in atto infatti un violento tentativo di discredito nei suoi confronti che non risparmia colpi bassi. Contro tutto questo ci tuteleremo e abbiamo già presentato un ampio esposto sull’accaduto per risalire ai responsabili delle diffusione, nonché intrapreso già iniziative volte a inibire l’ulteriore diffusione e rimuovere quelle esistenti”. Così il MoVimento 5 Stelle

Le insinuazioni nei confronti di Forello sono gravissime. Cottone racconta della gestione dell’associazione da parte di Forello. Si riferisce a “un circuito meraviglioso” per il quale “si convincono gli imprenditori a denunciare, si portano in questura e gli avvocati diventano automaticamente uno fra Forello e Salvatore Caradonna”. Al processo Addiopizzo si costituisce parte civile “e viene difesa da quell’altro”. E fa riferimento ai rimborsi che poi ottengono come legali di parte civile. Cottone nell’audio, di cui oggi scrivono alcuni quotidiani locali, parla di una gestione “poco trasparente” dei fondi Pon. Si parla di almeno un milione di euro.

L’audio che scuote il M5S di Palermo

Il video risale al luglio 2016, ovvero all’epoca in cui i grillini si facevano la guerra per scegliere il candidato a Palermo ed emergevano le candidature di personalità, come Forello o il poliziotto Igor Gelarda, che non erano afferenti al nucleo storico dei 5 Stelle palermitani. Secondo quanto raccontano i 5 Stelle, Addiopizzo si costituisce parte civile «e viene difesa da quell’altro». Poi come parte civile i vertici dell’associazione chiedono i rimborsi «e se li liquidano loro stessi». «Geniale», commenta la deputata Chiara Di Benedetto. I deputati “scoprono” di avere molti rappresentanti di Addiopizzo nei propri staff. «È un fatto molto grave», ancora Nuti. «Siamo stati scalati», fa notare Cottone. Ventimiglia fa parte del Grillo di Palermo, ovvero del meetup dei deputati vicini a Riccardo Nuti.

giulia di vita riccardo nuti claudia mannino
I tre deputati nazionali del M5S coinvolti nel caso delle firme false di Palermo

Addiopizzo infatti replica furiosamente: “Apprendiamo dell’esistenza su facebook di una conversazione pubblicata da profili social con identità non nota ad Addiopizzo, nella quale è coinvolto uno degli addetti alla comunicazione del movimento Cinque stelle che rappresenta ad alcuni parlamentari della Repubblica, gravissime ricostruzioni diffamatorie, perché false, su dinamiche interne ed esterne all’associazione e alle condotte dei suoi soci. Le affermazioni contenute nella registrazione audio sono altamente lesive e contengono perciò gravi ipotesi di reato. Per queste ragioni abbiamo già dato mandato agli avvocati per sporgere denuncia agli organi competenti ai fini dell’accertamento di ogni responsabilità penale”. Addiopizzo annuncia che sarà intentata azione risarcitoria e che i risarcimenti saranno devoluti alle Ong impegnate nel salvataggio di esseri umani nel canale di Sicilia.

Un amore così grande!

L’intera storia è da inquadrare all’interno della faida che da mesi ormai scuote il M5S palermitano. Il caso delle firme false, che risaliva al 2012 e di cui erano a conoscenza in tanti dentro e fuori il M5S, è infatti indubbiamente servito a mettere nei guai la vecchia guardia favorendo indirettamente l’ascesa dei “nuovi volti” alle comunarie, dove erano candidati alcuni che hanno dovuto rinunciare dopo il servizio delle Iene e l’inchiesta giudiziaria che ne è conseguita.
firme false riccardo nuti
Ma proprio i deputati nel frattempo sospesi dal M5S hanno in risposta denunciato Forello ed altri sostenendo che ci fossero loro dietro lo scoppio dello scandalo e parlando anche di una regia occulta di Cancelleri. Questo, dopo la richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura di Palermo, ha scatenato prima una minaccia di “conferenza stampa” da parte di Nuti, Di Vita e Mannino, e subito dopo la richiesta di altre sanzioni nei loro confronti da parte di Beppe Grillo: il Garante nonché Capo Politico aveva indirizzato i capogruppo a espellere i deputati dal gruppo e chiesto ulteriori sanzioni ai probiviri. La seconda richiesta era passata in cavalleria dopo l’autosospensione di Nuti, Di Vita e Mannino.
EDIT ore 12.06: Giulia Di Vita su Twitter scrive che l’audio era stato consegnato alla procura di Palermo nella controdenuncia dei deputati a Forello:
giulia di vita
EDIT ore 16: Come ci segnalano nei commenti, il video è stato rimosso per aver violato i termini di servizio di Youtube:
video rimosso

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