ATAC, tre milioni di euro ai manager

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-11-28

Il Corriere: arrivano i premi da versare a quadri e dirigenti per i traguardi raggiunti nel 2017. Ma l’azienda smentisce

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Dopo gli aumenti di stipendio è la volta dei premi. Mentre ATAC si avvia faticosamente verso il concordato (la settimana scorsa il tribunale ha concesso altri due mesi di proroga per la presentazione del piano) arrivano tre milioni e 158 mila euro solo di premio da versare a quadri e dirigenti per i traguardi raggiunti nel 2017. Spiega Andrea Arzilli sul Corriere della Sera:

Del monte premi stimato, un milione e 73 mila euro sono da pagare ai 47 manager che amministrano l’azienda – zavorrata da 1,4 miliardi di debito – col compito di traghettarla nella delicatissima fase di richiesta di concordato preventivo in tribunale, procedura che ha appena ottenuto una proroga di due mesi grazie alla sponda dell’accordo siglato con i sindacati sul piano industriale.
«Passo fondamentale per risanamento e rilancio di Atac», dice l’ad, presidente e dg Paolo Simioni dopo le firme conCgil-Cisl-Uil che attivano dal primo gennaio il cambio da 37 a 39 delle ore di lavoro settimanale per i dipendenti. Pure per i dirigenti che però potranno contare su un bonus medio di circa 25 mila euro. Con picchi di 40mila per sette manager, due dei quali risultano addirittura in aspettativa. Tanti soldi se paragonati agli stipendi medi dei lavoratori italiani (20.660 mila euro secondo Il Sole 24 Ore), ma non così tanti se accostati ai 108mila euro che rappresentano la media degli emolumenti erogati da Atac ai suoi manager, al netto dei cambi di governance e della volontà politica dell’azionista.

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ATAC, i premi ai manager (Corriere Roma, 28 novembre 2017)

Proprio per rafforzare la posizione dell’azienda davanti al Tribunale fallimentare, scrive infatti Il Messaggero nel pezzo a firma di Lorenzo De Cicco, il presidente e ad Paolo Simioni è riuscito a strappare un accordo con le principali organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Faisa Cisal e Ugl); l’intesa permetterà di far partire subito l’aumento di produttività previsto dal piano. Autisti e macchinisti dovranno lavorare 39 ore a settimana, come avviene nel resto d’Italia da anni – lo prescrive il contratto nazionale della categoria – e non più solo 37 ore, come era stato tollerato fino a oggi grazie a un generoso accordo interno.
EDIT: ATAC smentisce l’articolo del Corriere e del Messaggero:

– “Oggi due quotidiani hanno riportato la notizia che Atac pagherà ‘entro Natale’ e malgrado le performance aziendali definite ‘deludenti’, premi per tre milioni a dirigenti e quadri. La notizia è totalmente falsa e gravemente diffamatoria, visto che viene associata all’importante accordo sindacale siglato ieri che aumenta significativamente la produttività aziendale, allo scopo evidente di creare un clima di riprovazione contro l’azienda, che da una parte fa lavorare di più i suoi dipendenti e dall’altra premia immeritatamente la sua classe dirigente. Come più volte ribadito, Atac non paga premi di risultato ai dirigenti sin dal 2012 e non ne pagherà neanche quest’anno. Atac pubblica per ragioni di trasparenza sul proprio sito aziendale la cifra dell’Mbo teorico che spetterebbe al personale. Ma nella stessa documentazione è chiaramente indicato che l’Mbo (management by objectives) effettivamente versato è zero. Purtroppo questa informazione, malgrado sia indicata con chiarezza, non viene riportata dai quotidiani. Ciò lascia ipotizzare la sussistenza di un comportamento doloso che Atac chiederà di valutare nelle sedi opportune”. Così in una nota l’Atac.

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