L'ATAC senza gasolio e a un passo dal fallimento

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-07-31

L’ultimatum di Q8 smentito dalla compagnia. Il caso del bus in viaggio senza assicurazione. Il rischio degli stipendi. L’ipotesi di concordato preventivo osteggiata dai grillini per i sindacati. Ce n’è abbastanza per un disastro imminente

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Q8 ha fatto sapere ad ATAC ufficialmente di non essere più disposto a concedere dilazioni, pretendendo entro 30 giorni il pagamento delle fatture emesse, pena lo stop all’erogazione del gasolio. Il termine scade oggi: se entro stasera non verranno versati 3,8 milioni di euro, niente più carburante. E la storia, raccontata oggi da Giovanna Vitale su Repubblica, è sintomatica delle condizioni della municipalizzata dei trasporti romana, senza direttore generale dopo le dimissioni di Rota e ora davvero a rischio crac entro agosto. EDIT: Q8 SMENTISCE, nota in calce

L’ATAC senza gasolio e a un passo dal fallimento

I fornitori, che da mesi inondano di decreti ingiuntivi l’azienda, vogliono chiudere i cordoni della borsa. Lo spettro del fallimento o anche di un concordato preventivo fa temere di non poter rientrare dei crediti accordati. La paralisi è molto più vicina di quello che sembra e l’ipotesi di blocco del pagamento degli stipendi, smentita dal Campidoglio, si fa sempre più vicina. Spiega Alessandro Trocino sul Corriere:

Roma deve approvare il suo bilancio consolidato (che comprende le partecipate) entro il 30 settembre. Il suo debito finanziario arriva a 2,5 miliardi di euro. Il problema fondamentale è che tra i creditori di Atac c’è anche il Comune. E se fallisse l’azienda dei trasporti, il Comune rischierebbe il dissesto.
Per questo la strada del concordato preventivo, caldamente suggerita dall’ex dg Rota, sembra essere obbligata. Anche se le difficoltà non mancano. E anche se il Comune non vuole assumersi la responsabilità di fare annunci, per evitare conseguenze negative per i debitori.

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I numeri dell’ATAC (Corriere della Sera, 16 luglio 2017)

Non solo: sabato un autobus dell’ATAC è finito in un incidente in via Tarquinio Collatino, incrocio con via Calpurnio Pisone. I vigili hanno constatato che il mezzo viaggiava senza assicurazione, scaduta il 30 giugno. A luglio non ha versato l’anticipo dei tfr, per i prossimi mesi l’azienda non sa come pagare gli stipendi.

Il fallimento di ATAC e quello del Comune

“Il debito di Atac da 1,38 miliardi per il Comune è un credito che vale oltre 500 milioni. Se oggi la società fallisce anche il Comune ha serie difficoltà e rischia il dissesto”, aveva spiegato proprio ieri Mazzillo al Sole 24 Ore. Entro il 30 settembre va approvato il bilancio consolidato della holding capitolina, bisogna trovare qualcuno disposto a subentrare in corsa a Rota. Ecco perché l’idea del concordato preventivo sembrava la strada più facile da percorrere per evitare intoppi finanziari che andrebbero a colpire anche il Campidoglio. Proprio come aveva suggerito Rota:

Una via che, in realtà, aveva esplorato anche il suo predecessore Marco Rettighieri. Rota per un mese avrebbe partecipato a riunioni allargate con la sindaca e i suoi uomini di fiducia. Ma sulla proposta di concordato non sono mai stati fatti passi avanti. È il motivo principale per cui Rota ha lasciato. Si può immaginare che non sia facile per un’amministrazione percorrere questa strada.
Con il concordato preventivo entra in campo un giudice che nomina un amministratore che, di fatto, sovrintende a tutta l’attività. E soprattutto si deve occupare di separare il debito, e Atac ne ha tanto,quasi 1,4 miliardi di euro, dalle attività ordinarie per poi cedere il patrimonio per soddisfare i creditori. Atac possiede ancora immobili e terrenidivalore. L’idea di far gestire le vendite ad un commissario giudiziario potrebbe essere considerata da qualcuno un ostacolo.

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Bruno Rota e l’ATAC senza stipendi (Il Messaggero, 29 luglio 2017)

Senza concordato la sindaca può fare ricorso alla legge Marzano (arriverebbe un commissario nominato dal governo, ipotesi già scartata in partenza) oppure presentare un piano di risanamento che, visti i problemi di bilancio denunciati dall’assessore Mazzillo, sembra complicato portare a termine. Tenendo presente che chi amministra la società si deve muovere in caso di azienda in crisi, altrimenti rischia di fronteggiare il codice penale.
EDIT ore 13,15: Q8 smentisce l’intenzione di tagliare le forniture ad ATAC:

– “Q8 ha rifornito e continua a rifornire regolarmente e puntualmente Atac”: cosi’ una nota di Kuwait Petroleum Italia in merito alle notizie apparse sui alcuni mezzi di informazione circa “una potenziale e presunta interruzione immediata di carburante da parte del Gruppo Q8 ad Atac”. In considerazione anche dello scenario contingente “fra i rispettivi uffici amministrativi di Q8 ed Atac sono intercorse le abituali comunicazioni di routine circa la gestione dei flussi amministrativi”, precisa la nota, e “nell’ambito di tali comunicazioni Q8 ha ricevuto oggi rassicurazioni sul regolare prosieguo dei pagamenti delle forniture come finora sempre avvenuto”.

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