L'assicurazione obbligatoria per i volontari per il verde a Roma

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-08-07

Il Comune annuncia che chi vuole occuparsi senza compenso delle aree verdi deve avere una copertura assicurativa per gli infortuni da 100mila euro e per i danni da 300mila euro. «Una decisione che va contro la volontà di promuovere la partecipazione dei cittadini», dicono le associazioni

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A Roma i volontari che vogliono occuparsi del verde pubblico devono avere un’assicurazione. Lo dice una determinazione dirigenziale pubblicata il 3 agosto sul sito del comune di Roma a cui è allegato anche il modulo per fare richiesta. Ed è inutile sottolineare che in questo modo, mentre le condizioni del verde romano sono sotto gli occhi di tutti, così si scoraggiano anche quei pochi volenterosi che intendono farsene carico pur pagando le tasse.

A Roma i volontari per il verde devono essere assicurati…

La delibera di giunta su cui si basa la deliberazione è la 66/2017 e nel foglio da compilare si spiega che “Il singolo soggetto privato o associazione, società ecc che svolge gli interventi predetti dovrà essere dotato di apposita assicurazione per la copertura dei rischi occorrenti ai volontari, al personale professionale eventualmente impiegato e nei confronti dei terzi con le seguenti modalità: copertura infortuni individuale e/o cumulativa per caso di morte e invalidità permanente da euro 100000; copertura RC terzi individuale e/o cumulativa con massimale di almeno 300mila euro“. La legge quadro del volontariato numero 266/91 stabilisce tra l’altro che le organizzazioni di volontariato debbano assicurare i propri aderenti che prestano attività di volontariato contro gli infortuni e le malattie connesse allo svolgimento dell’attività stessa e per la responsabilità civile verso i terzi.

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Il modulo da compilare per i volontari con la richiesta di assicurazione

Ovviamente la determinazione non è piaciuta alle associazioni di volontariato che svolgono la loro attività a Roma. Retake Roma ha pubblicato un post arrabbiatissimo sulla sua pagina Facebook: “Noi non ci arrendiamo, e non ci arrenderemo mai, neanche di fronte ad atti amministrativi ostili. Sono migliaia le persone che curano, volontariamente e gratuitamente, il verde di Roma, supplendo alle carenze dell’amministrazione. Lo fanno per testimoniare forme propositive e attive di esercizio della cittadinanza, per dare un esempio, per non rassegnarsi al disastro: la prima e unica risposta del Comune è l’imposizione di un’assicurazione a proprie spese a chiunque voglia fare interventi, anche minimi come svuotare i cestini dei rifiuti. Una decisione che va contro la volontà di promuovere la partecipazione dei cittadini, singoli o associati, nella valorizzazione e gestione del verde come, invece, affermato nelle linee guida approvate con la delibera 66 di aprile 2017. Si tratta di un passo indietro molto preoccupante, spia di un’amministrazione che agisce solo in autotutela, ignora prassi amministrative innovative, disconosce il valore della mobilitazione civica, scarica le proprie inefficienze sulle spalle delle persone a cui, invece, dovrebbe offrire un servizio”.

Le reazioni dei volontari

RomaToday ha ascoltato anche l’opinione di altre associazioni di volontari: “Due settimane fa, il nostro Comitato di Quartiere ha organizzato lo sfalcio della rotonda che si trova in piazza Hazon. In modo del tutto casuale, nella stessa giornata ci sono stati i volontari dell’Associazione Decima 50 che si sono dedicati alla sistemazione del parco di via Roberto Lordi – spiega il Presidente del CdQ Torrino Decima – e sempre quel giorno, che era un sabato, ci sono stati altri cittadini che hanno effettuato delle pulizie e la sistemazione di alcuni arredi nel parco giochi vicino l’ex scuola Ruffini”. Tutte iniziative spontanee. “Ora pretendono che per svolgere attività del genere, si debba chiederne l’autorizzazione. Non solo, vogliono farci pagare anche un’assicurazione. Quanto dobbiamo spendere, per supplire alle carenze dell’amministrazione? Mi sembra una follia”.
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Andrea Casu, segretario del PD Roma, propone invece alla sindaca di istituire l’albo dei volontari: «Attraverso l’impegno di Cristiano Davoli e del Forum della Partecipazione abbiamo da tempo proposto un albo dei volontari (www.albodeivolontari.it) aperto a tutti i cittadini che vogliono impegnarsi nelle attività di riqualificazione della città (tappare le buche sulle strade, pulire il verde pubblico, ripulire i muri…). L’albo è lo strumento migliore per offrire agli interessati l’idonea tutela assicurativa e la necessaria formazione per svolgere al meglio tutti gli interventi nel rispetto delle regole». Nella discussione sulla pagina di Retake Roma invece c’è chi fa notare che l’assicurazione è una richiesta legittima da parte del Comune, anche se in risposta c’è chi fa notare che il problema è il volontariato “occasionale”.
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“Potrebbe essere anche una buona opportunità per un’assicurazione farsi una bella pubblicità e agevolare retake stipulando un assicurazione di gruppo a molto meno”, dicono nei commenti. E c’è chi suggerisce che si muova il comune: “i soldi per pagare, come sarebbe normale, personale qualificato che si occupi dello scempio di Roma non ce li abbiamo, però a riprova delle nostre buone intenzioni paghiamo un assicurazione basics ai volontari. E scusa se mi permetto, sarà più facile raggiungere una scontistica con un’assicurazione per il comune di Roma o per un’associazione di volontariato?”.

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