“Si è scagliato contro di me cercando di colpirmi”: il racconto dell’infermiera aggredita dai no Green Pass all’Umberto I

La donna ha parlato della violenza dell'uomo (in stato di fermo) che rifiutava il tampone. Poi l'attacco di una 30ina di persone che hanno devastato il Pronto Soccorso

Non solo le strade del centro di Roma. Non solo la sede della CGIL. Il sabato capitolino è stato sferzato anche da un altro fatto di cronaca, strettamente collegato a quanto accaduto durante e dopo la “manifestazione” sfociata in violenza: l’assalto al pronto soccorso del Policlinico Umberto I. Tutto è partito dalle “cure” a uno dei partecipanti alla manifestazione dei “No Green Pass” che – privo di certificazione verde – si rifiutava (con violenza) di sottoporsi al tampone necessario e previsto dai protocolli per l’accesso in ospedale.



Umberto I, l’assalto dei no Green Pass raccontato da un’infermiera

A raccontare quei momenti concitati, iniziati ancor prima dell’assalto dei no Green Pass e parenti del paziente ricoverato (un 50enne di origini siciliane, è una delle infermiere del Policlinico Umberto I. Proprio lei doveva effettuare il tampone sull’uomo che, però, ha reagito con grandissima violenza. La donna ha spiegato a Repubblica Roma le dinamiche di quell’attacco sconsiderato nei suoi confronti. Lei che stava soltanto facendo il suo lavoro:

“Improvvisamente si è scagliato contro di me cercando di colpirmi con una bottiglietta di acqua che aveva in tasca, mischiata con non so cosa e comunque potenzialmente infetta: mi ha versato il contenuto sul viso, in testa. Ho tentato di allontanarlo, ma porto le lenti a contatto e con l’acqua sul viso mi si è appannata la vista”.



L’infermiera aggredita del Policlinico Umberto I ha annunciato che sporgerà denuncia contro l’uomo e ha anche raccontato di come i parenti e gli altri no Green Pass “accorsi” in ospedale, abbiano messo a ferro e fuoco il pronto soccorso. I calci al portone del triage e “l’occupazione” del corridoio hanno paralizzato l’intero settore del nosocomio capitolino. Fortunatamente, l’intervento dei vigilantes ha impedito che questo atto di follia deliberata arrivasse fino alle stanze degli altri pazienti ricoverati.

(foto: da TGR Rai)