Da dove arrivano i soldi per la Metro di Roma?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-01-03

A Roma andrà quasi un terzo dei finanziamenti stanziati da Delrio per la “cura del ferro” delle metropolitane, ma invece che investire quei soldi nel completamento della Metro C la Capitale si “accontenta” di nuovi treni per le linee A e B perché non ha presentato la documentazione in tempo…

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Un’altra grande vittoria per Roma e l’ennesimo successo (il numero 195728) della giunta Raggi. Dopo decenni le storiche linee A e B della metropolitana della Capitale saranno rimodernate. Il Ministero dei Trasporti guidato da Graziano Delrio ha infatti stanziato nell’ambito del decreto per le linee metropolitane 425,52 milioni di euro. Fondi che verranno utilizzati, ha annunciato Virginia Raggi per l’acquisto di 14 nuovi treni per le linee A e B della metro di Roma.

Dove saranno investiti i soldi stanziati dal Ministero dei Trasporti

La Capitale assorbe nel complesso quasi un terzo dei finanziamenti stanziati dal Ministero guidato da Delrio per il trasporto rapido di massa. Il Ministero ha infatti deciso di destinare 1,4 miliardi di euro alle metropolitane italiane. Di questi oltre ai quattrocento che andranno a Roma ci sono i 396 milioni che Milano utilizzerà per i lavori sulla M4 e sulle piste ciclabili per migliorare la viabilità nei pressi delle stazioni. Altri 223 milioni di euro andranno a Torino e serviranno a completare il prolungamento verso Rivoli della linea 1 della metropolitana.
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Altri 267,82 milioni di euro andranno a Napoli per la prima fase della Linea 6, Mostra-Arsenale-Deposito Officina Arsenale. A Genova 137 milioni di euro verranno utilizzati per l’acquisto di 11 treni e per il prolungamento della mettropolitana. A Firenze 47 milioni di euro saranno destinati per i lavori sulla linea 4, che collegherà la Leopolda con Le Piagge.
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In tutta Italia sono 26 i progetti per cui il Ministero ha stanziato fondi per il completamento. Delrio l’ha chiamata “cura del ferro” ed è particolarmente dedicata ale città metropolitane che «con un efficace sistema di
trasporto pubblico potranno essere comparabili alle migliori città europee». Nelle principali città italiane i soldi verranno utilizzati per lavori di prolungamento della rete metropolitana. A Roma invece ci si limiterà ad interventi di adeguamento dell’alimentazione elettrica, impianto idrico e antincendio, banchine di galleria e via cavi e a lavori di manutenzione straordinaria sulla linea A della Metro.

La “grande vittoria” di Virginia Raggi e Linda Meleo

Alla luce di queste cifre il successone della Raggi viene quindi ridimensionato. Il governo ha dato una mano a Roma (e ad Atac) a fare quello che la municipalizzata dei trasporti non è più in grado di fare. Non certo per colpa dei 5 Stelle, anche se in 18 mesi il M5S ha fatto di tutto per non trovare una soluzione. Tanto più che le richieste di finanziamenti per l’adeguamento della Metro risalgono ai tempi di Marino.
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Inoltre Roma non ha saputo approfittare del decreto per le linee metropolitane per ottenere dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (Cipe) i fondi per il completamento dei lavori della Metro C. Nonostante le numerose ispezioni (e blitz) compiuti dall’assessora alla Mobilità Linda Meleo non si sa bene cosa succederà alla terza linea della metropolitana.
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La stazione di San Giovanni pare sia pronta ma non viene ancora aperta. Il piano dei lavori prevede che almeno venga completato il percorso fino al Colosseo e il decreto Delrio sarebbe potuta essere una buona occasione per reperire i fondi per farlo. Ma evidentemente la giunta Raggi aveva “altre priorità” per migliorare la vita dei romani e dei turisti. Da luglio il Cipe ha iniziato a sollecitare il Comune per l’ok sull’aggiornamento del quadro economico per la costruzione della metro C. Il Comune però ha approvato una delibera in merito il 13 dicembre, esattamente il giorno successivo in cui si è riunito il CIPE a cui gli atti del Comune servivano prima della riunione e non dopo. Senza quei documenti il Cipe non ha discusso il finanziamento sui lavori della Metro C come invece era programmato. Il 23 dicembre il presidente della Mobilità Stefàno annuncia  che i fondi sono stati stanziati, senza però rendere noto il motivo dello stanziamento effettuato solo in quel giorno: ovvero per il problema segnalato dal CIPE qualche tempo prima. Sono sostanzialmente cinque mesi che dal Campidoglio sulla Metro C tutto tace. Lo Stato, che finanzia l’opera per il 70%, attraverso il ministero delle Infrastrutture ha detto sì; idem la Regione; da Palazzo Senatorio invece nessuna risposta fino al 3 gennaio quando il Comune ha fatto sapere che i fondi sono stati stanziati (ma ormai era tardi per il Cipe).

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