Il procuratore di Torino Armando Spataro ha emanato direttive per rendere più efficace il contrasto dei reati motivati dall’odio razziale e dalla discriminazione etnico-religiosa. Il magistrato ha diffuso anche disposizioni per sveltire i cosiddetti ‘affari dell’immigrazione’, fra cui le procedure per il riconoscimento o meno della protezione internazionale e di altre forme di protezione umanitaria.
Ad occuparsi di questi reati sarà un pool di magistrati che eviteranno, si legge nel documento presentato dal procuratore generale, Francesco Saluzzo, e dal procuratore capo Armando Spataro “di richiedere l’archiviazione per particolare tenuità del fatto”, potranno inoltre “promuovere l’azione penale” e “svolgeranno personalmente le funzioni di pm in dibattimento”. A questo proposito, la procura ha anche invitato Questura, Carabinieri, Gdf e Polizia municipale a valutare “la possibile adozione di direttive o misure organizzative idonee a implementare l’efficacia e l’immediatezza degli accertamenti finalizzati all’identificazione dei responsabili dei reati”.
“Questa esigenza – ha spiegato Spataro – è nata dall’aver constatato nell’ultimo periodo una crescita di questo tipo di reati, minacce, aggressioni, scritte e manifesti che imbrattano i muri spesso accompagnata dalla passività delle persone presenti. Non tocca a noi magistrati intervenire nelle analisi di tipo sociale e politico mentre è vostro compito dare risposta a questo tipo di reati, odiosi e insopportabili”.
Durante la conferenza stampa Spataro ha anche parlato dei barconi in mare: “Nessuno può vietare a un barcone di attraccare. La convenzione di Ginevra del 1951 sui rifugiati prevede il diritto al non respingimento”. “La convenzione di Ginevra del 1951 – ha aggiunto Spataro – prevede il diritto al non respingimento: chi chiede asilo ha diritto che la sua posizione venga vagliata con serietà. Dunque, se per ipotesi un barcone arrivasse ai Murazzi bisognerebbe verificare chi è a bordo, da dove arriva, cosa chiede. Non si può respingere tout court un immigrato che chiede ospitalità e asilo”.