APE volontaria: come andare in pensione con il prestito bancario

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-09-05

Il decreto è retroattivo da maggio. Restituzione del credito in 20 anni, con penalizzazione del 4,8%

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L’APE volontaria è al via: il governo ha approvato lo strumento che permette di andare in pensione in anticipo rispetto ai requisiti di legge che oggi fissano l’età a 66 anni e 7 mesi. L’anticipo finanziario a garanzia pensionistica è un meccanismo che permette di lasciare prima il lavoro chiedendo un prestito alle banche assistito da una garanzia assicurativa che elimini il rischio per gli istituti di credito in caso di premorienza di chi ha chiesto il credito. L’Ape volontaria permette di chiedere un prestito di una durata massima di 3 anni e 7 mesi, in modo da permettere l’uscita a partire dai 63 anni. Questo purché si siano versati contributi per almeno 20 anni e la pensione maturata sia minimo pari a 1,4 volte l’assegno minimo (circa 702 euro al mese).

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Come funziona l’anticipo pensionistico (APE) volontario (Il Messaggero, 5 settembre 2017)

E se l’età di pensionamento sale? Le banche erogheranno un prestito aggiuntivo. L’APE volontaria avrà una penalità: secondo i calcoli dei tecnici con una pensione netta certificata di 2000 euro mensili si può chiedere un anticipo di un anno pari a 1.700 euro (l’85% del trattamento) per 12 mesi. Si riceve quindi un prestito di 20.400 euro pagando una rata di 116 euro per 13 mesi per 20anni (se ne restituiscono 30.160). La rata corrisponde al 4,8% medio della pensione se si guarda all’andamento ventennale dell’assegno pensionistico.

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