«Ho riunito le Coree e nemmeno mi ricandidano»

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Antonio Razzi ha appena scoperto che Forza Italia, inopinatamente, ha deciso di non ricandidarlo nonostante sia il parlamentare nettamente più rappresentativo della filosofia del partito. In un’intervista rilasciata a Repubblica allora lui si sfoga ricordando i suoi molti meriti, tra cui quello di aver riunito le due Coree:



Nessuna spiegazione?
«Ci vorrebbe un po’ di educazione. Ho lavorato per il bene del partito, per il bene degli italiani…»
Se lo dice lei…
«E non ho fatto uno sbaglio. Ho rappresentato come nessun altro il partito all’estero. Silvio Berlusconi! Alla grande l’ho rappresentato».
Quindi non se l’aspettava?
«Mi sento ancora in forma, avrei potuto dare ancora tanto. Silvio mi diceva sempre “questa è la tua famiglia”. Però, dico io, in famiglia non ci si comporta così».



I parlamentari di Forza Italia sono stati convocati per firmare l’accettazione della candidatura. E lei non c’era…
«Non so nemmeno se è stata una decisione di Berlusconi, o di una delle sue pedine. Ma lui sa che la gente mi acclama, “Antonio di qua, Antonio di là”, da Nord a Sud è tutta una ola. In Abruzzo mi dicono “meno male che ci sei tu che porti il nome della nostra terra nel mondo”».
Gli porterà rancore?
«No, quello mai».
Dieci anni in Parlamento. Qual è la cosa di cui è più fiero?
«L’amicizia con Kim Jong-Un. Ha visto che gli atleti delle due Coree sfileranno insieme alle Olimpiadi? Beh, a quel dialogo modestamente ho contributo pure io…».
Ora non esageri…
«I giocatori coreani venuti in Italia, alla Fiorentina, al Cagliari: ho avuto un ruolo pure lì…».

Mondo birbone!



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