Antonio Padellaro e le confessioni di un renziano pericoloso

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-06-08

L’ex direttore del Fatto racconta di possibili scenari post-urne: l’ipotesi è quella di un passo indietro proprio da parte di Renzi

article-post

Antonio Padellaro sul Fatto di oggi racconta della conversazione che ha avuto con “un pezzo grosso renziano” e dei possibili scenari futuri dopo il voto che sembra avvicinarsi sempre di più con l’accordo che finora regge sulla legge elettorale. Scenari che potrebbero prevedere, racconta l’ex direttore del Fatto, addirittura un passo indietro post-urne da parte di Matteo Renzi:

Parliamo di quanto sia complicata l’ipotesi di un governo del Pd con la sinistra di Bersani e D’Alema, a causa delle reciproche e incrollabili inimicizie personali finché, sulla porta, lui mormora qualcosa del tipo: se fosse necessario potremmo chiedere a Matteo di fare un passo indietro per senso di responsabilità. Ovvero: anche se spettasse al Pd proporre la nuova maggioranza di governo non è detto che l’incarico di premier toccherebbe al discusso segretario.

sondaggio ipr marketing sinistra unita
Il sondaggio di IPR Marketing per il Fatto (8 giugno 2017)

L’ipotesi di Padellaro parte dal presupposto che per il Partito Democratico potrebbe essere necessario andare verso un’alleanza con la sinistra, oggi oggetto di un’indagine lusinghiera di IPR Marketing sulle prospettive elettorali, oppure addirittura con il M5S:

Nel caso i vari pezzi “picconati”da Renzi decidessero una buona volta di mettere da parte protagonismi e ruggini per restituire un’alternativa a un vasto elettorato, destinato altrimenti a rafforzare i Cinquestelle o a ingrossare il già stracolmo serbatoio dell’astensione. Una forza elettorale calcolata tra il 12 e il 16 per cento che nel nuovo Parlamento potrebbe allearsi o con Grillo (come vorrebbe la maggior parte degli intervistati) o con il Pd.
Non certo con il Pd renziano assai poco sensibile ai temi del lavoro, dell’onestà, della lotta ai privilegi, della cura dell’ambiente e che sulla malagestione delle banche ha vissuto la sua Caporetto. Ecco perché prima di porre le basi per un nuovo centrosinistra di governo sarebbe necessario trovare un altro candidato premier. Condiviso.

Fantapolitica?

Potrebbe interessarti anche