Andrea Speziali: quello che fa una diretta su Facebook mentre un ragazzo muore

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-10-23

Sabato notte un ragazzo è morto a Riccione in seguito ad un incidente stradale. Alcuni utenti Facebook hanno avuto il “privilegio” di assistere alla sua agonia grazie alla diretta Facebook di un passante che ha filmato tutto l’accaduto. “Volevo solo aiutarlo” si è giustificato l’autore dopo essere stato ricoperto di critiche e di insulti

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La vicenda ricorda un po’ quella del protagonista del film “Lo sciacallo – Nightcrawler” dove Jake Gyllenhaal si aggirava per la città a riprendere le scene di incidenti e omicidi per poi venderle ai network televisivi. Andrea Speziali, 28enne di Riccione, nella notte tra sabato e domenica ha deciso di filmare con il suo smartphone un ragazzo rimasto vittima di un incidente stradale. La vittima, Simone Ugolini (24 anni) aveva perso il controllo del suo scooter ed era finito sull’asfalto. Non si sa per quale motivo Speziali – che passava di lì per caso – ha deciso di iniziare una diretta su Facebook, improvvisandosi cronista.

Il live su Facebook mentre un ragazzo sta agonizzando

Ugolini è morto prima ancora di essere trasportato in ospedale ma la cosa che ha lasciato sotto shock gli spettatori del video è il fatto che Speziali abbia deciso di iniziare la diretta e indugiando nelle inquadrature sul corpo del ragazzo. Nel video, riferisce Corriere Romagna, Speziali invitava il suo pubblico a “pregare per il ragazzo” e ha chiesto a coloro che fossero collegati alla sua diretta di chiamare i soccorsi. «C’è sangue, speriamo si salvi», diceva Speziali nel video mentre arrivavano i soccorsi e continuava imperterrito con la sua diretta.
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Andrea Speziali è un personaggio noto a Riccione. Oltre ad essere un critico d’arte ed esperto di Stile Liberty è stato anche candidato con la lista “Patto Civico” che lo aveva proposto come assessore alla cultura. La diretta è stata pubblicata su alcuni gruppi Facebook di cittadini di Riccione dai quali Speziali è stato poi bannato dopo la pioggia di proteste da parte degli utenti, sconvolti da un simile atteggiamento. Il video è stato successivamente rimosso dalla piattaforma, probabilmente a causa delle segnalazioni ricevute. Speziali infatti non ha smesso di filmare fino all’ultimo concedendo così ai suoi spettatori il macabro brivido della morte in diretta. Non è chiaro se avrebbe potuto fare qualcosa per aiutare a salvare Simone – i giornali locali riferiscono che il ragazzo è morto sul colpo – ma quello che è certo è che non c’era alcun bisogno di iniziare quel live su Facebook. E così la pensano in molto che nei commenti hanno definito l’autore uno sciacallo e hanno invocato ogni sorta di punizione nei suoi confronti.

L’autore del filmato si scusa con gli utenti e i parenti della vittima

Contattato al telefono dal Resto del Carlino Speziali prova a giustificarsi dicendo che quando si è fermato nei pressi dell’incidente qualcuno gli aveva detto che erano già stati chiamati i soccorsi. Alla domanda sul perché ha deciso di filmare e pubblicare su Facebook ma morte di un ragazzo Speziali ha raccontato di essere sconvolto e di voler fare qualcosa «per quel giovane a terra, mi hanno detto che non dovevo avvicinarmi, che stavano arrivando l’ambulanza e i carabinieri. Mi sono messo a filmarlo e a fare una diretta. Volevo condividere il mio dolore, mi sono sentito solo, nessuno che mi abbracciasse».

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Un fotogramma del video postato da Speziali su Facebook [Fonte Corriere Romagna]
L’autore del filmato assicura che non stava cercando lo scoop, e di aver capito troppo tardi quello che aveva fatto e di voler chiedere scusa a tutti in particolar modo alla famiglia di Simone aggiungendo però che «è anche colpa di questa società che vuole tutto in diretta e senza più valori. Ho chiamato in Vaticano per far dire una preghiera per Simone». Nel frattempo però il materiale da lui filmato e messo online è stato acquisito dalla Procura che valuterà come procedere e se aprire un’inchiesta. Le ipotesi di reato sono diverse e potrebbero essere quella di procurato allarme, diffamazione degli operatori del soccorso, fino alla violazione della privacy dei parenti del defunto. Naturalmente anche i parenti di Simone potrebbero denunciare Speziali per l’accaduto.

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