Un distacco della placenta mentre si trovava in vacanza, insieme al marito, a Malta. Quel feto che non è più in grado di svilupparsi ma che, secondo la legge maltese, non può essere rimosso. Andrea Prudente, una turista americana, ha rischiato e sta ancora rischiando la vita dopo quel che le è successo qualche giorno fa. Per il feto non vi è alcuna speranza, trattandosi – di fatto – di un aborto spontaneo durante la 16esima settimana di gestazione. Ma i medici dell’isola non possono intervenire, perché la normativa sull’interruzione di gravidanza non permette l’operazione se il cuore batte ancora. Nonostante non ci siano possibilità di nascita.
Andrea Prudente e il marito Jay Weeldreyer si trovavano in vacanza a Malta. Lei incinta di 16 settimane, prima di quel distacco della placenta che ha provocato anche gravi emorragie interne. Il feto non è, dunque, più in grado di svilupparsi e la donna non è arrivata neanche a metà della sua gestazione. Nonostante questo, quel battito cardiaco proveniente dal feto non si è spento e questo impedisce l’intervento dei sanitari per procedere con l’aborto. Nonostante si tratti, evidentemente, di un’interruzione di gravidanza spontanea. Perché la legge di Malta prevede la detenzione (fino a 4 anni) per il medico che interviene (oltre alla rimozione della licenza medica) e una donna rischia fino a 3 anni di carcere.
E dopo giorni di paura – con Andrea Prudente che rischia ancora la propria vita a causa della setticemia -, ora è arrivato il via libera: la donna e il marito si stanno trasferendo in Spagna grazie anche all’intervento della propria assicurazione sanitaria che coprirà i costi del viaggio. Una traversata che non sarà semplice, perché le condizioni di salute di Andrea Prudente non sono delle migliori a causa dell’infezione provocata dal distacco della placenta e dalle emorragie interne.