Anche stavolta ai razzisti che sfruttavano David Raggi è andata male

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-03-15

Anche stavolta a chi cercava di sfruttare la tragedia di un assassinio perché era stato commesso da un immigrato è andata male. Come Graziano Stacchio, che rilasciò un’intervista a Repubblica per dire «Non sparate a mio nome, basta con il Far West», Valter Raggi, il padre di David Raggi, ucciso a Terni da Aamine Aassoul, rilascia un’intervista …

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Anche stavolta a chi cercava di sfruttare la tragedia di un assassinio perché era stato commesso da un immigrato è andata male. Come Graziano Stacchio, che rilasciò un’intervista a Repubblica per dire «Non sparate a mio nome, basta con il Far West», Valter Raggi, il padre di David Raggi, ucciso a Terni da Aamine Aassoul, rilascia un’intervista al Corriere della Sera per chiedere di non essere strumentalizzato e fare un appello contro il razzismo. L’intervista, firmata da Fabrizio Caccia, parte con le parole di Matteo Salvini che cerca di sfruttare a fini elettorali la tragedia e lancia la boutade della class action contro Renzi e Alfano per l’immigrazione clandestina.
 

Valter Raggi scuote la testa e spegne il televisore. Parla col figlio Diego, il suo primogenito, l’unico figlio che gli è rimasto: «Aggiungere violenza ad altra violenza ora sarebbe completamente inutile e sbagliato. Mio figlio stesso, David, non lo vorrebbe — dice il signor Raggi, ex operaio delle acciaierie oggi in pensione, uomo religiosissimo —.
Adesso sono preoccupato per il mio amico Mohamed, l’ambulante all’angolo, e per tutti gli altri marocchini di Terni: sono appena venuti da me in delegazione col loro rappresentante (Abderrahim Maarouf,ndr) a farmi le condoglianze,sono spaventati, temono vendette, ma io li ho già invitati tutti al funerale di David (fissato per martedì in Duomo alle ore 15, ndr).
So che la rabbia sta montando su Facebook, girano parole di fuoco, io dico invece che adesso non dobbiamo chiuderci nell’odio, ma piuttosto tornare fuori e imparare a stare bene insieme agli altri. Noi non vogliamo vendetta, ma giustizia».

David Raggi, il ragazzo ucciso a Terni da Aamine Assoul
David Raggi, il ragazzo ucciso a Terni da Aamine Assoul

Anche il fratello di David, Diego, parla con il Corriere per chiedere solo – sacrosanta – giustizia:

Anche Diego lavora per la grande acciaieria, ma in passato ha fatto pure il buttafuori e il pugile: «Io non sono mai stato troppo bravo a porgere l’altra guancia — confessa —. E infatti ora dico che chi ha ucciso mio fratello non dovrà più uscire dal carcere. Perché se esce, allora sì che m’arrabbio. Noi non siamo razzisti, l’assassino poteva essere italiano, olandese, americano. L’importante è che ci sia giustizia».

E niente, anche stavolta ai signorotti che sfruttano il razzismo per lucrare voti è andata male. Quanto ci dispiace.
Edit: Saverio Cecca, su Fb, mi segnala anche questo splendido status di David Raggi di un anno fa:
david raggi facebook

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