Marche: forza un posto di blocco e investe un volontario della Protezione Civile

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Nelle Marche, dove procedono gli interventi per la messa in sicurezza del territorio, un volontario è stato investito da un automobilista che ha forzato un posto di blocco

Un volontario della Protezione Civile che stava lavorando nelle Marche in seguito all’emergenza attuale dovuta ai danni causati dall’alluvione è stato investito da un automobilista che ha forzato un posto di blocco e dopo aver investito il volontario è poi fuggito senza prestare soccorso. Secondo quanto si apprende dalle prime notizie, il volontario è stato trasportato in ospedale e sta bene, sarebbe stato valutato come codice verde. L’automobilista avrebbe preteso di poter transitare oltre il blocco e al divieto imposto dal volontario l’uomo lo ha investito e ha proseguito oltre il posto di blocco. Più tardi, l’automobilista si è costituito.



La Protezione Civile in un tweet ha espresso solidarietà al volontario della Vigilanza Antincendi Boschivi e la propria riconoscenza nei confronti di tutti gli operatori impegnati nell’assistenza alla popolazione in seguito ai danni causati dall’alluvione. «Chi opera per il bene comune non può essere un bersaglio», scrive la Protezione Civile.



Le indagini aperte sull’alluvione che ha colpito le Marche

Dopo il grave alluvione che ha colpito le Marche nella notte tra il 15 e il 16 settembre e che ha causato 11 morti accertati si sta indagando per capire quali siano state le cause dell’alluvione, se sarebbe stato possibile prevedere un evento di questa entità e se ci siano responsabilità da parte della Protezione Civile o delle autorità locali riguardo l’efficacia del sistema di allerta meteo della Protezione Civile.

Sono state aperte due inchieste, una da parte della procura di Ancona e una da parte di quella di Urbino. La procura di Ancona ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo plurimo e inondazione colposa e sta indagando per capire se ci sia stata una mancata allerta da parte della Regione nei confronti dei comuni, ha detto Monica Garulli, la procuratrice capo di Ancona.