È Alexandre Bissonnette il presunto attentatore della moschea di Quebec City. Un altro uomo di nome Mohamed Khadir era stato arrestato per la strage, ma è considerato soltanto un testimone. Lo rende noto Le Journal de Quebec. I due uomini sono stati fermati dalla polizia nei minuti successivi alla sparatoria. Uno dei due è stato bloccato sul luogo dell’attacco, l’altro vicino al ponte dell’ile d’Orleans. Per quanto riguarda i morti, due vittime sono di nazionalità algerina, una tunisina, una marocchina e altre due provenienti da un Paesi dell’Africa sub-sahariana non meglio specificati. Le vittime sono di età compresa tra 35 e 70 anni. Secondo le prime testimonianze a sparare erano tre uomini, ma queste informazioni per ora non trovano riscontri nelle prime indagini.
Alexandre Bissonnette sarebbe studente di scienze politiche all’Università Laval; anche Mohamed Khadir, di origine marocchina, sarebbe uno studente. Entrambi hanno la cittadinanza canadese. Proprio in mattinata il presidente americano Donald Trump ha telefonato a Trudeau per porgergli le sue condoglianze e offrire assistenza. I due sospettati sono entrati nell’Islamic Cultural Center of Quebec mentre si stava svolgendo la preghiera serale e attorno alle 20 hanno commesso la strage. Quello di domenica sera è anche uno dei più cruenti attacchi contro i musulmani in un paese occidentale. “Si tratta di una indagine interna” alla nazione ha detto Martin Plante, ispettore della Royal Canadian Mounted Police. Uno dei due è stato arrestato sul luogo della strage, mentre il secondo ha telefonato alla polizia indicando il luogo in cui si trovava e consegnandosi alle autorità.
A giugno all’ingresso della moschea di Quebec teatro della sparatoria di ieri era stata lasciata una testa di maiale confezionata in un pacchetto regalo, accompagnata dalla scritta ‘buon appetito’. Lo riferisce il Journal de Quebec, precisando che già all’epoca i fedeli avevano segnalato che quello non era stato l’unico episodio di vandalismo. Tre settimane dopo, nel mese di luglio, nel quartiere della moschea erano stati distribuiti volantini islamofobici che tra l’altro accusavano il luogo sacro di legami con i Fratelli Musulmani. Accuse respinte dal Centro culturale islamico del Quebec come “false dalla A alla Z”. I volantini sostenevano che si trattava di una “moschea radicale dove si esortano i fedeli a leggere testi che sostengono la jihad, la sharia, l’inferiorità delle donne, l’omofobia”.