Perché Alessandro Di Battista tace sull'ennesima strage in Siria?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-04-05

Ieri durante un bombardamento su una città in mano alle forze ribelli sono morti 72 civili. È stato usato anche in gas Sarin anche se il regime di Assad nega ogni responsabilità. La comunità internazionale ha condannato l’attacco ma il M5S e Alessandro Di Battista ci vanno più cauti perché i siriani non hanno ancora deciso se Assad è un dittatore o no

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Chissà se alla fine i cittadini siriani si sono organizzati in libere elezioni o hanno votato su una piattaforma online per decidere se Bashar al-Assad è un dittatore o no. Assad dal 2000 è Presidente della Siria curiosamente è democraticamente succeduto al padre Hafez al-Assad che è stato presidente dal 1971 al 2000, anno della sua morte. Stando a quanto ha dichiarato Alessandro Di Battista, Vicepresidente della Commissione Esteri della Camera, durante una puntata di Politics nell’ottobre del 2016 è questa l’unica strada per poter stabilire se Assad è un dittatore. Questo perché notoriamente uno dei principi guida del MoVimento 5 Stelle per quanto riguarda la politica Estera è la non ingerenza nelle questioni degli altri paesi e il rispetto del principio dell’autodeterminazione dei popoli.

Quando Alessandro Di Battista ci spiegava che Assad…

Alla domanda esplicita del direttore di RaiNews Antonio Di Bella l’onorevole Di Battista ha spiegato che se “Assad è un dittatore lo decideranno i cittadini siriani”. Una dichiarazione che restituiva finalmente dignità agli abitanti della Siria che non sono costretti a subire le decisioni della NATO o di altre potenze straniere (curiosamente però Di Battista non considerava ingerenze quelle della Russia). Peccato che molti cittadini siriani siano attualmente in fuga o dispersi nei vari centri d’accoglienza nei paesi della regione o in Europa. Senza contare quelli che sono morti cercando di attraversare il Mediterraneo oppure sotto le bombe dell’esercito regolare, degli uomini di Daesh e delle altre forze ribelli. In che modo i cittadini siriani potrebbero esprimersi e decidere sul fatto che Assad sia un dittatore o meno? Di Battista ad esempio non considera che la guerra civile siriana è iniziata nel 2011 dopo alcune proteste di piazza di cittadini che chiedevano riforme, diritti civili e libere elezioni. Ma che cosa possiamo dire a Di Battista, un politico che riteneva che si potesse cercare un dialogo con i tagliagole dell’ISIS? Possiamo dirgli che è difficile far sentire la propria voce mentre si viene massacrati o mentre si è in fuga.
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Certo, la comunità internazionale ha le sue responsabilità perché per troppo tempo ha deciso di non intervenire o di lasciare che Assad superasse costantemente tutte le “linee rosse” oltre le quali sarebbe dovuto iniziare un intervento militare deciso. La Siria rappresenta il fallimento della politica internazionale dell’Onu e della Nato. L’unica cosa che possiamo dire a Di Battista è che mentre lui aspetta che i cittadini siriani abbiano la possibilità di esprimersi democraticamente per decidere se Assad è un dittatore o no ieri in seguito ad un bombardamento 72 civili sono morti a Khan Shaykhun una città che si trova all’interno della provincia di Idlib in mano alle forze ribelle. Tra loro ci sono molti bambini che sono morti tra atroci sofferenti perché nell’attacco è stato usato il gas sarin. Non è ancora chiaro chi abbia usato il gas: gli osservatori internazionali sostengono che sono state le forze siriane mentre Assad e la Russia negano ogni addebito spiegando che il sarin era custodito all’interno di alcuni depositi di armi che sono stati bombardati ieri. Non è però la prima volta che il gas e le armi chimiche causano vittime in Siria e già in passato sia Assad che le forze ribelli che gli uomini dell’ISIS hanno fatto ricorso alle armi chimiche. Del resto è noto che l’esercito siriano avesse un arsenale di armi chimiche prima dello scoppio della guerra, arsenale che – nonostante le pressioni della comunità internazionale – non è stato distrutto.
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C’è ovviamente anche chi, come Giulietto Chiesa, ci fornisce fantasiose ricostruzioni complottiste e ci spiega che quei morti in realtà sono stati provocati dai ribelli che sono ansiosi di far ricadere la colpa su Assad e su Putin che in realtà sono innocenti e vogliono solo il bene della Siria.
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Ed è strano che l’onorevole Di Battista che ha sempre criticato l’intervento militare che ha deposto Gheddafi in Libia ed è contrario ad un eventuale intervento in Siria non abbia detto una parola sul fatto che la Russia non si è fatta alcun problema ad entrare in azione – in difesa dei suoi interessi strategici – nello scenario siriano al fianco di Assad. Forse che per Di Battista i russi sono “più simpatici” o meno imperialisti? Oppure segretamente Putin ha chiesto ai siriani se Assad era un dittatore o meno? Sarebbe davvero interessante che l’onorevole Di Battista – che molti indicano come il futuro Ministro degli Esteri del nostro Paese – ci spiegasse come mai ai russi è concesso di intervenire militarmente in Siria in appoggio di Assad.

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