Alessandro Di Battista sbaglia piazza e si prende i fischi del Popolo di Pappalardo

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-10-10

La rivoluzione da operetta del Generale Pappalardo ha mandato in tilt Alessandro Di Battista, che ingannato dagli slogan populisti del Movimento Liberazione Italia prende la parola per arringare la folla ma finisce fischiato perché anche lui è un abusivo

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La rivoluzione del Movimento Liberazione Italia e del Generale Pappalardo è arrivata nel pomeriggio davanti a Montecitorio. L’obiettivo è chiaro: cacciare i parlamentari abusivi. Per il Popolo Sovrano del MLI tutti i parlamentari sono abusivi e tutti devono essere mandati a casa. Anche quelli del MoVimento 5 Stelle che su Facebook e in aula parlano di #EmergenzaDemocratica e si battono contro la proposta di legge elettorale.
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Il clamore dei rivoluzionari, che con i loro tamburi e megafoni chiedono ai parlamentari “abusivi” di uscire dalla Camera è tale che ad un certo punto davanti alla Camera si trova un po’ di tutto. Ci sono i leghisti “indipendentisti” che manifestano a favore del referendum del 22 ottobre e compaiono anche Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. I 5 Stelle in Aula sono sulle barricate e in mattinata qualche attivista ha già protestato fuori dal Palazzo. Niente di più naturale quindi per il Dibba, novello capopopolo, di togliersi la giacca e salire sulle transenne che separano la folla da Palazzo Montecitorio. Il gesto è atletico e ricorda quello di un lottatore di wrestling che sale sul ring. La folla è inferocita e urla “Ladri, ladri”, “Onestà”, “dimissioni”.
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Di Battista, convinto di avere di fronte i suoi (in fondo c’è chi gli chiede “la sovranità monetaria”), attacca dicendo: “non so chi ha organizzato questa manifestazione ma grazie di essere qui”. Subito viene sommerso da un boato, una bordata di fischi e da urla che indicano “il Generale!!!” e spiegano che è “il Popolo” ad averla organizzata. Il Dibba fa spallucce come a dire “si vabbè” e attacca: «Solo Mussolini e De Gasperi hanno messo la fiducia sulla legge elettorale, è uno schifo. Non è solo una legge contro una forza politica, ma contro la democrazia»

Ci sono attimi di imbarazzo, ben documentati da questo video postato in diretta su Facebook. A nessuno degli astanti interessa la legge elettorale, che si chiami Porcellum o Rosatellum, non è quello il problema. Ai rivoluzionari interessa che gli abusivi escano dal Palazzo e le urla non consentono a Di Battista di terminare il suo concione. Lui ci prova, cambia megafono per farsi sentire meglio, si sbraccia ma il Popolo non molla: “Buffoni, ladri, ridateci le chiavi. Devi uscire pure tu, abusivo, non restare dentro”. A quel punto il pentastellato non può far altro che scendere dalla balaustra e tornare dentro la Camera, tra i fischi. Pappalardo coglie la palla al balzo e rassicura i suoi:  “Loro stanno nel palazzo a parlare con i ladri, io con i ladri non ci parlo”. Ennesimo colpo di teatro di un Generale con vitalizio da parlamentare che è riuscito a convincere la folla che lui è diverso da quelli che stanno dentro.  L’ex generale è stato fatto accomodare nell’atrio del palazzo Montecitorio dove verrà ascoltato da un rappresentante dell’ufficio della Presidenza.

Leggi sull’argomento: La rivoluzione di piazza del Popolo e il piccolo malore del generale Pappalardo

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