Alberto Bianchi e il milione di euro da Toto alla cassa dei renziani

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-09-23

Secondo le ipotesi della Procura parte dei soldi versati per la prestazione professionale sarebbero stati girati poi da Bianchi sui conti di Open

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Era a favore del gruppo Toto la prestazione professionale dello studio dell’avvocato Alberto Bianchi, presidente della Fondazione Open, organizzatrice delle Leopolde renziane, che è finita al centro di un’inchiesta della Procura di Firenze. Bianchi è indagato per traffico di influenze illecite, secondo le ipotesi della Procura parte dei soldi versati per la prestazione professionale sarebbero stati girati poi da Bianchi sui conti di Open. Da parte sua il gruppo Toto si dice certo che «la conclusione dell’inchiesta consentirà di dimostrare correttezza e trasparenza del proprio operato».

Alberto Bianchi e il milione di euro da Toto alla cassa dei renziani

La consulenza, spiegano oggi Antonio Massari e Valeria Pacelli sul Fatto Quotidiano, è stata affidata al legale nel 2016 dalla Toto Costruzioni Generali, azienda che opera nel settore delle costruzioni e nella gestione di molti progetti infrastrutturali in Italia e nel mondo.

L’incarico riguardava una accordo transattivo tra la Toto e la società Autostrade, finite in un contenzioso che si trascinava da anni. Bianchi –che per l’occasione lavora all’interno di un collegio di avvocati –risolve la disputa tra le due aziende e riesce a far incassare alla Toto circa 70 milioni di euro. LA SUA PARCELLA, in base ad un accordo precedentemente stilato con la società, ammontava a poco più di un milione di euro, comprensivo di Iva.

La parcella venne così divisa: due terzi allo studio legale Alberto Bianchi e associati e un terzo all’avvocato che aveva procacciato il cliente. Ma la parcella è finita successivamente sotto la lente degli investigatori per un motivo ben preciso:

Successivamente all’incasso della parcella, infatti, Bianchi effettua un versamento. Parliamo di circa 700mila euro destinati proprio alla fondazione vicina ai renziani, la Open, che Bianchi ha a lungo presieduto. Denaro, spiegano fonti vicine a Bianchi, finito nelle casse della fondazione – che tra le altre cose, finanzia anche la Leopolda – in un momento in cui Open era in difficoltà economiche.

Nella primavera del 2018, quando viene chiusa la Open,  “Bianchi riesce a recuperare solo una parte di quei soldi: circa 200 mila euro”. Quello su cui l’inchiesta vuole fare luce, quindi, è se i versamenti da Toto a Bianchi e da Bianchi alla Open siano in qualche modo collegati.

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