A Mario Adinolfi piace pontificare su come le donne debbano comportarsi con il proprio corpo, in particolare quando demonizza l’interruzione di gravidanza paragonandola all’omicidio in tutti i casi. Il leader del Popolo della Famiglia ne ha per tutti, uomini e donne, quando invece il discorso si sposta sul tema del suicidio assistito, visto che per lui è inconcepibile che qualcuno possa scegliere di morire invece che continuare a “vivere” tra atroci sofferenze e senza alcuna speranza di veder regredire la malattia. Non un sostenitore dell’autodeterminazione degli altri, insomma. Ma della sua, di autodeterminazione, sì. L’ha manifestata ancora una volta in un post contro i vaccini anti Covid, diventato virale nelle ultime ore anche se pubblicato il 3 gennaio: “Se anche dovessero imporre l’obbligo vaccinale – ha scritto Adinolfi – io non mi vaccinerò e pagherò la relativa sanzione autodenunciandomi. Non ho ostilità verso i vaccini, che anzi ritengo utili per la profilassi presso i più anziani e fragili, ma la lesione di diritti fondamentali necessita un’azione politica di resistenza. Cedere a una così plateale forzatura vorrebbe dire ammettere che, date nuove condizioni di emergenza, sarebbe bene agire da Stato totalitario come la Cina piuttosto che da Stato democratico: il controllo del corpo dei cittadini non può essere dello Stato. Non mi batterei per evitarne la soppressione con suicidio assistito, aborto e eutanasia se ritenessi accettabile l’intervento di terzi sulla vita umana”.
L’ultima parte in particolare è un micidiale mix di contraddizioni: Adinolfi sostiene che le sue battaglie su aborto ed eutanasia siano “contro il controllo del corpo dei cittadini da parte dello Stato”, ma è esattamente il contrario. Il suicidio assistito è un modo per sfuggire alle imposizioni di continuare a tenere in vita un corpo che si preferirebbe invece lasciar riposare per sempre, così come scegliere di interrompere una gravidanza e non essere obbligate a portarla a termine è la via della libertà contro ogni ingerenza dall’alto. Adinolfi sarà anche libero di non vaccinarsi, ma non lo è di continuare a fare la doppia morale: i miei diritti non si toccano, di quelli degli altri chi se ne frega.