Con alcune bizzarre dichiarazioni rilasciate alla Bbc, ieri Novak Djokovic è tornato a far parlare di sé. “Se sarei pronto a sacrificare la partecipazione a competizioni come Wimbledon e Open di Francia per la mia posizione sul vaccino? Sì, questo è il prezzo che sono disposto a pagare”, ha detto spiegando quanto in là sarebbe disposto a spingersi pur di evitare di immunizzarsi contro il Covid-19. Una tesi che lo ha confermato idolo della galassia no vax, e che ha raccolto gli applausi di tanti esponenti e guru antiscientifici. Tra questi Mario Adinolfi, leader del Popolo della Famiglia, che su Twitter lo ha elogiato: “Djokovic rifiuta l’obbligo vaccinale e si dice disposto a pagarne il prezzo. Non giocherà né Wimbledon né il Roland Garros. Nel giorno in cui milioni di italiani si ritrovano a dover pagare multe se vanno a lavorare senza il supergreenpass rafforzato, è l’atto degno di un amico”.
Djikovic rifiuta l’obbligo vaccinale e si dice disposto a pagarne il prezzo. Non giocherà né Wimbledon né il Roland Garros. Nel giorno in cui milioni di italiani si ritrovano a dover pagare multe se vanno a lavorare senza il supergreenpass rafforzato, è l’atto degno di un amico.
— Mario Adinolfi (@marioadinolfi) February 15, 2022
“È invece un eroe del nostro tempo – aggiunge – e sarà ricordato per la schiena dritta. Nel mio piccolo, anche io come lui: non mi piegano né minacce né sanzioni”. L’unica cosa che hanno in comune Adinolfi e Djokovic è l’incapacità di fidarsi della comunità scientifica mondiale e la capacità di guidare le folle – dando loro il cattivo esempio – verso scelte sbagliate. Il giornalista della BBC che ha intervistato il campione del tennis ha provato a spiegargli come siano state somministrate più di 10 miliardi di dosi di vaccini Covid e circa sei persone su 10 a livello globale ne abbiano ricevuta almeno una. Ma la risposta di Djokovic è laconica: “Non ho abbastanza informazioni sul vaccino”.