Fact checking
Adinolfi, Fusaro e Cerasa: i tre moschettieri della famiglia tradizionale
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2015-06-22
Signore e signori, ecco a voi il trio meraviglia del PCI (Partito Chiesastico Immacolato), i tre difensori della famiglia tradizionale che negano i diritti degli omosessuali
Il primo è stato senza dubbio Mario Adinolfi, uno che di battaglie ne ha sempre perse molte e che ora ha scelto di sostenere con decisione la lotta contro l’ideologia del gender per difendere le sue figlie (avute da due donne diverse, naturalmente). Marione nostro per l’occasione ha scritto un libro (viva la mamma) e ha pure fondato un quotidiano cartaceo (La Croce) che però in edicola non si trovava quasi mai e che qualche tempo fa ha dovuto tristemente sospendere le pubblicazioni. Ma niente paura, basta abbonarsi per poter leggere l’edizione online della Croce.
A NOI LA BATTAGLIA, A DIO LA VITTORIA!
Con questa frase Mario Adinolfi chiude ultimamente le sue trasmissioni su Radio Maria dove da febbraio ha un programma tutto suo. L’ex-blogger, ex-parlamentare, ex-pokerista, ex-marito e padre a tempo pieno ha nei mesi scorsi percorso in lungo e in largo l’Italia incontrando quella peculiare categoria di esseri umani che va sotto il nome di genitori spaventati che affolla le “manifestazioni” delle Sentinelle in Piedi. Questi genitori sono preoccupati dall’invasione omosessuale e soprattutto dall’insegnamento della teoria del gender. E con teoria del gender si intende l’introduzione nelle scuole di corsi di educazione sessuale facoltativi. Facoltativi significa che i genitori possono scegliere se fare frequentare questi corsi (tenuti da psicoterapeuti e non da drag queen vestite di pelle con un boa di piume di struzzo) ai propri figli. Ma è una costante del movimento delle Sentinelle In Piedi quello di manifestare per negare agli altri l’esercizio di un diritto. Siccome nessuno obbliga i genitori cattolici a mandare i propri figli al corso di educazione alla sessualità non ci sarebbe alcun motivo per fare tutta questa cagnara. Ecco che viene in mente l’idea di parlare di “teoria del gender” e inventare un complotto dell’OMS per inculcare (facoltativamente) nelle menti dei nostri figli non solo idee pericolose come quelle legate all’omosessualità ma anche per insegnare a masturbarsi. Cioè ci sono persone, in Italia, nel 2015, che credono ad una storia secondo la quale degli insegnanti avrebbero come compito quello di insegnare la masturbazione in classe. Proprio quando credevo di aver visto troppi porno del genere teacher-student scopro che c’è qualcuno che ha delle fantasie più sfrenate delle mie. I frutti del lavoro di Adinolfi e di molti altri come lui si sono potuti ammirare nei giorni scorsi: volantini deliranti diffusi ovunque e famiglie bigotte in piazza a Roma a festeggiare la possibilità di negare ad altri un diritto (nel caso delle unioni civili per gli omosessuali) o una possibilità (nel caso di chi avesse in mente di voler educare i propri figli in modo diverso dai diktat della Chiesa).
IL CAPITALISMO CI VUOLE TUTTI OMOSESSUALI!1
Mario però non è solo in questa battaglia, al suo fianco si è recentemente schierato Diego Fusaro, il filosofo che parla di Marx a Casa Pound e che si definisva su Twitter: “allievo indipendente di Hegel e Marx. Al di là della destra e della sinistra. Anticapitalista in lotta per l’emancipazione umana“. Qualcuno dovrebbe dire a Fusaro che l’emancipazione umana passa anche per l’emancipazione degli omosessuali. Ma come altri a che si proclamano oltre la destra e la sinistra alla fine Fusaro è totalmente a destra. E se non siete convinti che Fusaro sia di destra guardate chi c’era in piazza a San Giovanni sabato:
Ma le motivazioni del giovane filosofo non sono le stesse di Adinolfi. Per Fusaro la colpa è tutta del capitale, che fa finta di darci diritti civili per toglierci diritti sociali (una supercazzola che è un capolavoro). Ad esempio Fusaro si dichiara a favore dei diritti degli omosessuali, ma siccome l’estensione dei diritti è una perfida manovra del capitale allora Diego preferisce opporsi. Ma non lo fa perché è omofobo, anzi lo fa per il bene dei gay:
Se Adinolfi è un cattolico pio e osservante con una certa fiducia nell’umanità bigotta Fusaro invece è un profeta che annuncia l’apocalisse:
L’ideologia mondialista gender mira alla creazione e all’esportazione di un nuovo modello antropologico, pienamente funzionale al capitalismo dilagante: l’individuo senza identità, isolato, infinitamente manipolabile, senza spessore culturale, puro prodotto delle strategie della manipolazione. L’ideologia mondialista gender – appoggiata da tutti i poteri forti – fa ampio uso della rielaborazione del linguaggio comune: non si può più dire sesso, ma solo genere; non si può più dire padre e madre, ma genitore 1 e 2, ecc. Orwellianamente, la creazione della neolingua è funzionale alla desertificazione del pensiero e alla possibilità di immaginare realtà altre rispetto a quella propagandata urbi et orbi dall’ordine simbolico dominante.
Queste uscite di Fusaro gli sono valse il plauso dell’account Twitter de La Croce:
Per il filosofo che siede alla Destra di Hegel è tutto riconducibile ad un disegno perverso del capitalismo che mira a distruggere la famiglia tradizionale con la complicità della sinistra. E guai a dargli dell’omofobo, è solo un modo per silenziare il dissenso e le critiche al sistema capitalistico.
SCEGUIAM LA SCIA SE UN MEGAYNOIDE CI SPIA
Non sappiamo se si troverà d’accordo con Fusaro sulla parte riguardante il capitalismo ma Claudio Cerasa è senza dubbio il nostro terzo moschettiere, certo le sue argomentazioni sono un po’ più mosce (e non se lo fila quasi nessuno) ma dopo un tweet del genere entra di diritto a far parte di questo magico trio allegro (non nel senso di gayo eh) e pieno di brio:
Cerasa insiste sul punto che gli omosessuali vogliono il pensiero unico (avete mai visto una manifestazione gay contro i diritti degli eterosessuali?) e lo fa difendendo le posizioni di chi vorrebbe che ci fosse un solo tipo di sessualità, un solo modo di insegnarla (ricordiamo il discorso delle lezioni facoltative) e un solo modello di famiglia. Secondo voi il pensiero unico da che parte sta? La cosa buffa di tutta questa faccenda è che nessuno disprezza la famiglia cattolica (“la famiglia delle mamme e dei papà”, come scrive Cerasa sul Foglio). Chi scende in strada al Gay Pride non lo fa per negare agli altri il diritto di essere ciò che sono e ciò che vogliono, lo fa per chiedere il diritto di poter essere se stesso. A San Giovanni sabato invece c’erano quelli che stando in piedi in silenzio o con le bastonate fanno di tutto per impedire agli altri di godere di pari diritti. Chiedete a Fusaro e a Cerasa dove stanno gli omofobi o dove starebbe Carlo Marx.
Il resoconto del #familyday. pic.twitter.com/XBawrll0Ma
— Dio (@lddio) June 22, 2015