Il Sole 24 Ore pubblica oggi il Consumer end day 2015, il “calendario della spesa” elaborato dal Centro studi Sintesi che prova a scattare una foto sulle modalità d’impiego del reddito delle famiglie italiane (imposte, consumi, risparmio). Il reddito lordo familiare, dato dalla somma tra l’imponibile previdenziale e gli assegni familiari, è stato calcolato per il 2008 (53.105 euro per la coppia con un figlio e 55.612 per quella con due figli in base alle statistiche Istat) e proiettato al 2015 (rispettivamente 59.895 e 62.698 euro) attraverso l’indice delle retribuzioni contrattuali per dipendente (+12,8% nel periodo preso in esame). I risultati sono questi:
Dai dati del Consumer end day 2015 a colpire subito, ovviamente, è «la rilevante flessione della spesa per consumi delle famiglie. La quota di reddito familiare lordo, espressa in giorni, destinata alle spese diminuisce di circa un mese per entrambe le famiglie considerate: per la coppia con un figlio si passa da 247 giorni nel 2008 a 218 giorni nel 2015 e per la coppia con un due figli da 248 a 226». Trend confermato dai dati Istat della spesa in termini nominali (-6% tra 2008 e 2014, sulla base della nuova serie storica) e dal gettito Iva. «Il numero di giorni spesi per il pagamento di questa imposta si riduce da 26 a 23 per la coppia con un figlio e da 27 a 24 per la coppia con due figli, anche se iniziano a profilarsi dei segnali di ripresa. Nonostante l’aliquota ordinaria sia aumentata due volte (settembre 2011 e ottobre 2013), passando dal 20% al 22%, il gettito Iva tra il 2008 e il 2015 è diminuito del 2,2 per cento». Dinamica opposta per imposte e contributi.
Risulta infatti consistente «la crescita della quota del reddito familiare destinata al loro pagamento: per la coppia con un figlio passa dai 102 giorni nel 2008 ai 108 giorni nel 2015, mentre per la coppia con due figli aumenta da 99 a 106 giorni». Effetto probabilmente legato dall’andamento dell’imposizione locale: «Secondo il nostro modello, il totale di quanto versato a titolo di addizionali Irpef, tasse rifiuti e Imu è aumentato del 70,8% per la coppia con un figlio e del 70,9% per la coppia con due figli». L’effetto combinato di queste tendenze porta all’aumento della quota di reddito non speso (in rapporto al reddito lordo), che sale dal 4,4% al 10,7% per la coppia con un figlio e dal 5,1% al 9,2% per quella con due figli. «Emerge – conclude lo studio – il profilo di una famiglia che ha deciso di “tutelarsi” riducendo in via prudenziale le risorse da destinare alla spesa, verosimilmente privilegiando il ricorso al risparmio».